Anziché pensare a delle serie alternative alla dipendenza dalla Russia - soprattutto sul fronte del gas - i burocrati dell'Ue hanno partorito l'ennesima idea "geniale": abbassare il termostato, come se gli europei non lo facessero già visti i prezzi foli delle ultime settimane. No, non è una barzelletta riuscita male ma la proposta, se così si può definire, del vice presidente della Commissione europea, Frans Timmermans, che oggi a Strasburgo ha presentato il pacchetto energia per l'indipendenza dal gas russo. Come riportato dall'Agi, Timmermans ha osservato che "è importante che i nostri cittadini siano informati che il loro comportamento può avere un'influenza positiva sul consumo dell'energia. E se vediamo le quantità che sono implicate, con un piccolo cambio di comportamento, collettivo, si può avere un impatto enorme sul consumo dell'energia". Già, chissà come hanno fatto gli europei a non pensarci prima. Con il consueto paternalismo, Timmermans ha rimarcato il fatto che "cambiando il nostro comportamento da cittadini", possiamo "eliminare una parte della dipendenza dal gas russo". Non è un appello, ha voluto precisare il vice presidente della Commissione europea, ma è "un'informazione per i nostri cittadini. E credo sia un'informazione molto utile", ha aggiunto. Nella comunicazione viene indicato di ridurre il riscaldamento di un grado.
Timmermans presenta il piano "Repower Eu"
Il piano Repower Eu presentato oggi in conferenza stampa da Timmermans mira a ridurre la dipendenza dell'Ue dal gas russo di due terzi entro fine anno e di mettervi definitivamente fine prima del 2030. "Noi non rifiutiamo tutti i combustibili fossili, perchè abbiamo bisogno di un periodo di tempo di approvvigionamento dai fossili e dal nucleare. Prima riusciremmo a muoverci verso le rinnovabili e meglio sarà", ha spiegato. In questo contesto, ha aggiunto, "il gas è una energia di transizione. Dobbiamo però interrompere la nostra dipendenza dal gas russo. Ma questo non vuol dire che eliminiamo immediatamente il gas nella sua totalità". Per i Paesi che vanno verso le rinnovabili, il gas è un ponte, ha sottolineato. Il piano RePower è un’accelerazione sui target climatici ed energetici europei, per "rimuovere gradualmente almeno 155 miliardi di metri cubi di consumo di gas fossile, equivalente al volume importato dalla Russia nel 2021", spiega una nota della Commissione europea. "Quasi i due terzi di tale riduzione possono essere raggiunti entro un anno", si legge.
Tra le misure proposte, vi sono piani nazionali per identificare i progetti per accelerare transizione energetica, la definizione di nuovi impianti per le energie rinnovabili e iniziative per le installazioni di pannelli fotovoltaici sui tetti e per sviluppare la filiera delle pompe di calore. Misure che, tuttavia, rischiano di non essere sufficienti.
"Aumento delle bollette fuori controllo"
Mentre Timmermans consiglia agli europei di abbassare il riscaldamento, i prezzi di gas ed energia elettrica sono completamente fuori controllo. Come riportato dal Sole24Ore, l'allarme arriva dalle imprese del settore elettrotecnico ed elettronico - seconda industria manifatturiera d'Europa (con 79 Miliardi di fatturato aggregato e oltre 500.00 addetti) - comparti già in sofferenza da mesi per l'aumento del prezzo di molte delle materie prime utilizzate nelle forniture tecnologiche e nelle infrastrutture (rame, acciaio, ferro, silicio).
"Arrivati a questo punto l'unica soluzione - ha dichiarato il presidente di Federazione Anie Filippo Girardi - è quella di fissare un tetto europeo al prezzo del gas - e bene, quindi, la proposta del presidente Draghi e del ministro Cingolani che hanno portato il tema all'attenzione della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen nell'incontro di ieri a Bruxelles".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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