In Francia c’è una battaglia che procede parallela a quella contro il separatismo religioso islamista. È quella combattuta dagli alfieri del laicismo che vorrebbero cancellare i simboli della cultura cristiana in nome del politicamente corretto. Questa volta i "talebani" della laicità sono entrati in azione nella cittadina di La Flotte-en-Ré, comune di poco meno di 3mila abitanti sull’Île de Ré, porto turistico che si affaccia sull’Oceano Atlantico, poco distante da La Rochelle.
Qui nel 1945 una famiglia sopravvissuta ai combattimenti della Seconda Guerra Mondiale aveva fatto costruire una statua della Vergine, che negli anni ’80 è stata donata al Comune. Da allora è esposta all’entrata della cittadina, tra avenue du 8 mai 1945 e avenue des Vieux-Moulins. Un vero e proprio simbolo della località balneare. Per questo, quando nel 2020 la raffigurazione della Madonna è stata danneggiata in seguito ad un incidente stradale il comune non ha esitato a ricostruirla. Ma quando si è trattato di far tornare la statua al suo posto i funzionari di La Flotte sono stati bloccati da una denuncia presentata al Tribunale amministrativo di Poitiers.
A fare ricorso, come ricostruisce Le Figaro, è stata l’associazione laicista La Libre Pensée, che lo scorso 3 febbraio ha chiesto ai giudici di opporsi in nome della legge del 1905 sulla separazione tra Stato e Chiesa, che vieta l’installazione di monumenti a carattere religioso sul suolo pubblico. Inutili le proteste del sindaco, Jean-Paul Héraudeau, il quale ha ricordato in udienza che la statua viene considerata all’unanimità dai suoi cittadini come "parte del patrimonio storico, alla stregua di una statua del re o di Napoleone". I giudici sono stati irremovibili e hanno stabilito che la statua è un "simbolo principalmente religioso", accogliendo il ricorso di La Libre-pensée 17.
Una decisione sbagliata secondo il primo cittadino, che alle agenzie di stampa d’Oltralpe assicura di aver ricevuto innumerevoli attestati di solidarietà dal resto della Francia e dall'estero. A metà febbraio a recarsi nella cittadina è stato anche l’eurodeputato dei Républicains François-Xavier Bellamy. Ora il municipio dovrà decidere se ricorrere in appello. Ad avere l’ultima parola sarà il consiglio comunale che si riunirà per discutere la questione il prossimo 17 marzo. Nel caso in cui il parere dei giudici non dovesse cambiare, le autorità cittadine avranno tempo sei mesi per far sparire la statua della Vergine dall’incrocio in cui si trova da quasi quarant’anni.
Ma quello di La Flotte non è un caso isolato. La campagna de La Libre Pensée contro i simboli cristiani aveva già colpito nel comune vandeano di Les Sables-d’Olonne, dove nel mirino, lo scorso dicembre, era finita una statua di San Michele Arcangelo che dal 2018 campeggia davanti all’omonima chiesa. "È inaccettabile che i sindaci confondano ancora comune e parrocchia”, attaccava l’associazione in un comunicato. E anche in questo caso i giudici hanno dato ragione ai laicisti imponendo al sindaco della destra gollista Yannick Moreau di rimuovere la raffigurazione del santo dal suolo pubblico. Il primo cittadino, eletto con Les Républicains, aveva promesso battaglia definendo gli attivisti anticlericali di La Libre Pensée "radicali complici della cancel culture".
A protestare in città lo scorso dicembre era stato anche il candidato della destra radicale Eric Zemmour, che con i suoi sostenitori aveva dato vita ad una manifestazione proprio attorno alla statua di San Michele. E per salvare i simboli francesi della cristianità dall'oblio è nato anche il collettivo "Touche pas à ma statue" ("Giù le mani dalla mia statua") che ha manifestato all'Île de Ré e nel comune vandeano. A Sables-d'Olonne, comunque, hanno le idee chiare. Il 94,51 per cento di quelli che hanno preso parte ad una consultazione sul tema organizzata nei giorni scorsi si è dichiarato contrario alla rimozione della raffigurazione.
Il comune, insomma, promette battaglia.
Ma c'è il rischio che la statua di San Michele e quella della Vergine di La Flotte facciano la fine del monumento a San Giovanni Paolo II, che nel 2018, come ricorda Tempi, sempre dopo una denuncia della stessa organizzazione, è stata rimossa da una piazza del comune di Ploërmel, dove era stata posizionata dodici anni prima.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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