Il dramma di Kharkiv: 15 morti in 24 ore. Si combatte ancora per Severodonetsk

Nella seconda città ucraina i bombardamenti delle ultime ore hanno causato un elevato numero di vittime tra i civili. Intanto proseguono gli scontri nel Donbass

Il dramma di Kharkiv: 15 morti in 24 ore. Si combatte ancora per Severodonetsk

Anche nelle ultime ore a preoccupare maggiormente gli ucraini è stato il fronte di Kharkiv. La seconda città dell'Ucraina sembrava oramai fuori dal conflitto. A maggio l'esercito di Kiev è riuscito a spedire indietro i russi, allontanando il fronte di battaglia e mettendo al sicuro il centro di Kharkiv.

In realtà da qualche giorno l'intera regione, una delle più importanti a livello politico ed economico, è sotto il mirino delle forze di Mosca. In particolare, i pericoli maggiori sono arrivati dai bombardamenti. Nella notte appena trascorsa, cittadini e media locali hanno segnalato l'attivazione di sirene anti aeree e hanno convissuto con il terrore di nuovi bombardamenti. Ma soprattutto, a impressionare nelle ultime ore è stato l'elevato numero di vittime civili.

Secondo il governatore della regione di Kharkiv, Oleg Synegubov, ci sarebbero almeno 15 morti. In appena 24 ore da ieri sono caduti decine di missili, alcuni dei quali hanno colpito edifici civili. Peraltro anche le aree ritenute più sicure sono state bersagliate pochi giorni fa, rendendo la situazione ancora più precaria. Il metro di Kharkiv infatti, usato dal 24 febbraio in poi come rifugio da migliaia di cittadini, è stato bombardato e tre convogli ferroviari sono andati distrutti, mentre tra i civili si è registrato un ferito.

Un ulteriore segno di come la situazione nella seconda città ucraina sia abbastanza difficile. Secondo diversi analisti, anche gli ultimi raid della notte avrebbero come obiettivo quello di proteggere l'indietreggiamento verso il confine delle forze russe. Non sembra d'accordo con questa prospettiva il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il quale invece domenica scorsa ha parlato di un possibile tentativo di Mosca di tornare all'assalto su Kharkiv, città a 40 km dal confine e snodo strategico a livello politico e commerciale dell'est dell'Ucraina.

Gli scontri a Severodonetsk

Ovviamente però la guerra ha avuto stanotte come vero epicentro l'area di Severodonetsk. Gran parte dei quartieri sono in mano russa, soltanto una porzione della città dove sorge lo stabilimento Azot è ancora sotto il controllo dell'esercito ucraino.

Nella zona di Severodonetsk si è combattuto soprattutto attorno Toshkivka, cittadina conquistata dai russi martedì pomeriggio e in cui gli ucraini stanno provando a organizzare delle ultime difese per evitare un'ulteriore avanzata delle truppe di Mosca e degli alleati separatisti di Lugansk.

Le forze di Kiev in zona devono adesso anche temere da sud. Se infatti le attenzioni si sono riversate su Severodonetsk e su tutta l'area al di là del fiume Seversky Donetsk, da qualche giorni i russi appaiono in avanzata dall'oblast di Donetsk e, in particolare, dal quadrante di Popasna. Risalendo da qui, Mosca potrebbe mettere le mani nelle zone a ovest del Seversky Donetsk, chiudendo in una sacca i combattenti ucraini asserragliati tra Severodonestk e Lysychansk.

Una prospettiva che ovviamente sta preoccupando e non poco Kiev.

Vorrebbe significare la possibilità di non avere più rifornimenti per le truppe nell'oblast di Lugansk e quindi veder concretizzare lo spettro della definitiva perdita della regione. Per il momento però gli ucraini stanno provando a resistere. Circostanza che vale anche per il quadrante di Slovjansk, a sud di Izyum.

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