Iran, l'annuncio di Teheran: "Abbattuto drone degli Stati Uniti"

Gli Stati Uniti confermano la perdita di un drone sullo Stretto di Hormuz. Molti punti oscuri, cerchiamo di fare chiarezza sull'accaduto

Iran, l'annuncio di Teheran: "Abbattuto drone degli Stati Uniti"

Un drone spia degli Stati Uniti è stato abbattuto, questa mattina, dal Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica. Questa è, al momento, l’unica informazione confermata. In base ai dati che abbiamo raccolto, cerchiamo di fare chiarezza.

Che tipo di drone è stato abbattuto?

Il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica ha immediatamente rivendicato l’intercettazione, pubblicando anche la foto (non confermata) del presunto drone statunitense abbattuto. Secondo l’Iran, il drone abbattuto sarebbe un RQ-4 Global Hawk dell'Air Force. L'RQ-4 può operare a duemila miglia nautiche dalla sua base operativa principale. E’ ritenuta la migliore piattaforma robotica esistente per missioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione in grado di sorvegliare in un solo giorno centomila chilometri quadrati di terreno. Il radar ad apertura sintetica ad alta definizione MP-RTIP, è in grado di rilevare e tracciare ogni oggetto a terra e missili da crociera a bassa quota. Pochi dopo, invece, il Pentagono ha confermato di aver perso un MQ-4C Triton della US Navy.

Dove è stato abbattuto il drone?

Secondo l’Iran, l’RQ-4 Global Hawk sarebbe stato abbattuto nei pressi del distretto di Kouhmobarak, nella provincia di Hormozgan, a sud del Paese. Kouhmobarak si trova a 1.200 chilometri a sud-est di Teheran, vicino allo stretto di Hormuz. Secondo gli iraniani, il drone sarebbe stato abbattuto soltanto dopo aver violato lo spazio aereo iraniano. Se così fosse, l'intercettazione sarebbe lecita. Il Pentagono, tuttavia, ribadisce di non aver inviato alcuna piattaforma aerea in Iran nelle ultime ore e che il sistema MQ-4C Triton della US Navy, sarebbe stato abbattuto nello spazio aereo internazionale, sullo Stretto di Hormuz. Soltanto i tracciati di volo potranno fare luce sull’esatta posizione del drone spia. Sarà questo un punto fondamentale, poiché in base all’intercettazione, il principio della inviolabilità dello spazio aereo sovrano potrebbe essere messo in discussione. Se l'Iran avesse abbattuto il drone americano nello spazio aereo internazionale, avrebbe colpito deliberatamente un bene degli Stati Uniti in un corridoio non sottoposto alla sovranità di alcun Paese e dove vige la libertà di sorvolo sia per gli aeromobili civili che militari.

Cosa ha abbattuto il drone?

Tutto dipende dall'altitudine del drone. Se il drone avesse raggiunto la sua massima quota operativa, l'Iran avrebbe certamente utilizzato un missile terra-aria a guida radar, probabilmente lanciato da un sistema S-300. Se cosi fosse, dovremmo escludere i missili a ricerca termica. Tuttavia non dobbiamo dimenticare il profilo di missione del Triton, concepito per operare a quote più basse del Global Hawk. Se il Triton avesse volato a media quota, in base a ciò che i suoi sensori stavano realmente vendendo, le alternative SAM aumenterebbero come, ad esempio, i sistemi Raad o Khordad-3. Probabile infine, che ad abbattere il drone sia stato un missile intercettore TALASH 2B.

Il Triton non aveva la necessità di violare lo spazio aereo dell'Iran

Il punto sui sensori

Sintetizzando al massimo. I sensori del drone MQ-4C Triton gli consentono una capacità di scoperta e raccolta informazioni, ben al riparo dalla rete di difesa aerea nemica, volando nello spazio aereo internazionale. E’ lo stesso principio operativo per cui, i droni RQ-4 Global Hawk che decollano da Sigonella alla volta dei confini russi, non sono abbattuti da Mosca. I droni che monitorano i movimenti su Kaliningrad, ad esempio, svolgono efficacemente tale compito dallo spazio aereo internazionale. Se violassero i confini russi, non ritornerebbero alla base. Quest'ultima è una certezza assoluta. Triton e Global Hawk, infatti, non potrebbero operare in un territorio ostile protetto da una griglia di difesa aerea di ultima generazione. Lo spazio aereo iraniano non è quello dell’Iraq o della Siria. Soltanto in alcuni contesti, i droni Triton e Global Hawk potrebbero sfruttare il medesimo principio difensivo dell’U-2. Il concetto difensivo dell’U-2 si basava sulla sua capacità di operare ad alta quota. L'Aeronautica militare americana pensava che volando ad altitudini estremamente elevate, la piattaforma spia sarebbe sfuggita alla griglia di rilevamento dell’Unione Sovietica. Tale concetto di impunità sarà poi rivisto: un U-2 fu abbattuto nel 1960 sul territorio sovietico ed un altro nel 1962 durante la crisi missilistica cubana. L'U-2 vola ancora oggi nelle aree sicure, quelle cioè non protette da schermatura d'alta quota o intercettori, garantendo immagini di qualità superiore a quelle dei satelliti.

Da dove è decollato l’MQ-4C Triton?

Ma qualcosa non torna

Considerando il corridoio di volo, l’MQ-4C Triton dovrebbe essere decollato dalla base aerea di Al Dhafra, negli Emirati Arabi Uniti. Al Dhafra ospita un potente rischieramento di piattaforme a pilotaggio remoto degli Stati Uniti, inclusi i Global Hawk. Al Dhafra è una base ideale per il Triton, considerando la sua apertura alare più lunga rispetto a quella di un Boeing 737. Ricordiamo che saranno cinque le basi abilitate nel globo per il decollo ed il recupero dei Triton: Sigonella in Sicilia, Al Dhafra negli Emirati Arabi Uniti, Guam nel Pacifico Occidentale, Mayport in Florida e Point Mugu, in California. Sembra altamente plausibile, quindi, che l’MQ-4C Triton abbattuto dall'Iran sia decollato da Al Dhafra. Se così fosse, il Triton potrebbe essere stato abbattuto anche durante la fase di salita, in attesa di stabilizzarsi alla quota operativa. Se, ovviamente, il drone abbattuto fosse un Triton. Ufficialmente, infatti, l'MQ-4C dovrebbe essere schierato a Guam per la prima volta entro l'estate.

Il Triton è un drone spia, non stealth

L’MQ-4C Triton, propulso da singolo motore turbofan Rolls-Royce AE3007H, è chiaramente visibile sui radar: sia quelli commerciali che militari. I droni RQ-4 Global Hawk che decollano da Sigonella per missioni di Intelligence, Surveillance and Reconnaissance o ISR a ridosso del territorio russo, volano con il transponder attivato. Argomento, quest’ultimo, che abbiamo più volte spiegato in precedenza. Il profilo di volo per i velivoli militari in missione imporrebbe un basso profilo con alcuni accorgimenti come, ad esempio, il transponder spento ed il silenzio radio con il controllo ATC. In linea di principio i velivoli a cui è demandata la ricognizione persistente non dovrebbero essere rilevabili. Tuttavia parliamo di piattaforme strategiche chiaramente visibili dalle griglie di difesa standard, senza accorgimenti per ridurre la firma radar come avviene ad esempio sui sistemi RQ-180 e RQ-170 Sentinel. I droni della generazione attuale semplicemente non possono operare efficacemente in uno spazio aereo contestato

US Navy, drone MQ-4C Triton

"Rendere piccoli gli oceani del mondo"

Il Triton MQ-4C della Northrop Grumman, fornisce capacità ISR in tempo reale su vaste regioni oceaniche e costiere. La piattaforma HALE o missioni ad alta quota e di lunga durata, è basata sul collaudato Global Hawk in ruolo Imagery Intelligence e Battlefield Airborne Communications Node. Il Triton è ottimizzato per sorvolare ambienti marittimi, ispezionando vaste aree di oceani, coste o terreni da altezze fino a 56.000 piedi, con la capacità di indirizzare la sua attenzione su specifici punti di interesse sottostanti. Il drone è equipaggiato con telecamere elettro-ottiche e ad infrarossi e l'AN / ZPY-3 Multi-Function Active Sensor (MFAS), un radar a 360 gradi specificamente progettato per individuare oggetti sulla superficie degli oceani del mondo. Il Triton è stato concepito per garantire alla US Navy il dominio marittimo. L'Unmanned Aircraft System (UAS), può volare più di 24 ore alla volta, ad altitudini superiori a dieci miglia (50mila pedi), con un raggio operativo di 8.200 miglia nautiche. In una singola missione, il Triton è in grado di monitorare fino ad un milione di miglia nautiche, in condizioni ognitempo. La US Navy ha già acquistato 68 velivoli. Il costo unitario è di 130 milioni di dollari, esclusi costi di ricerca e sviluppo.

Conclusioni: siamo sicuri fosse un Triton?

Molti punti oscuri. Troppi. Abbiamo un drone che, ufficialmente, non dovrebbe trovarsi sullo Stretto di Hormuz. Se gli iraniani hanno davvero abbattuto un drone degli Stati Uniti nello spazio aereo internazionale, Teheran ha deliberatamente aperto il fuoco contro un bene di un'altra nazione in un corridoio neutrale. E' più di una provocazione. A livello prettamente tecnologico, un Triton è qualcosa di molto diverso dai piccoli e sacrificabili Predator e Reaper. Se gli Stati Uniti hanno inviato davvero un drone Triton sull'Iran, chi ha dato l'ordine andrebbe immediatamente destituito. Per spiare l'Iran, infatti, sarebbe stato opportuno utilizzare un drone a bassa osservabilità, non certamente un Triton. Proprio il drone stealth RQ-170, è già stato schierato in momenti di crisi ad Al Dhafra. Per intenderci: per spiare l'Iran all'interno del suo territorio, gli Stati Uniti invierebbero altre piattaforme. Non certamente un Triton MQ-4C. Qualcosa, quindi, non torna.

L'Iran, infine, potrebbe aver sfruttato l'incidente di un Triton o di un qualche tipo di piattaforma sperimentale come l'RQ-4N BAMS-D, in fase di test sullo Stretto di Hormuz ed orchestrato il tutto per propaganda. Non sarebbe la prima volta.

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