Di nuovo nel mirino dei terroristi il Marrocco. Il regno nord africano sta diventando sempre più un obiettivo dei combattenti islamisti del Daesh. Dopo la maxi operazione di quest'estate, quando una cellula di oltre 50 uomini è stata fermata mentre pianificava un attacco contro i turisti, e dopo le esternazioni radicali dell'Imam della Moschea di Hassan II a Casablanca, ecco che di nuovo due miliziani vicini al Califfato sono stati fermati poco prima che compissero un attacco contro obiettivi sensibili nel Paese.
Una storia tristemente nota, quella della presenza di combattenti del Califfato in nord Africa, ma a rendere questa vicenda paradossale è che i due jihadisti si trovavano in Francia e il 26 agosto sono stati espulsi dal Paese transalpino con l'accusa di ''essere una grave minaccia all'ordine pubblico''. Ma qual è il particolare bizzarro? Che mentre il governo di Parigi diffondeva il mandato di espulsione per i due nord africani, questi però erano già fuori dal Paese e si trovavano in Marocco dove preparavano l'attacco.
Stando infatti a quanto dichiarato dai servizi segreti marocchini alla rivista Jeune Afrique il primo settembre, i due membri dell'Isis, dalla Francia sarebbero andati in Marocco perchè era questo l'obiettivo della loro azione.
Poi, sempre le fonti d' intelligence, hanno fatto sapere ''uno dei due sarebbe stato reclutato da un leader del Daesh operativo sul teatro siriano iracheno con lo scopo di dar vita a una cellula marocchina dello Stato Islamico''.Intercettati da parte dei servizi segreti e arrestati i due terroristi verranno processati. E intanto il Paese di Mohamed VI intensifica le misure di sicurezza e anti terrorismo.
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