Chi è Burns, il capo della Cia che ha "salvato" Kiev

Il direttore della Cia, William Burns, informò a metà gennaio Zelenesky dei piani di attacco russi: così l'Ucraina ha sventato il blitz all'aeroporto Antonov di Hostomel

Chi è Burns, il capo della Cia che ha "salvato" Kiev

A metà gennaio, il capo della Cia, William J. Burns, si recò a Kiev per incontrare il presidente Zelensky in un vaggio "top-secret" che, con il senno di poi, si è rivelato fondamentale per preparare il Paese all'invasione russa. A raccontarlo è il Wall Street Journal, che spiega come Burns incontrò il presidente ucraino e lo informò dei piani russi. Gli Stati Uniti, infatti, avevano raccolto nelle settimane precedenti numerose informazioni sui piani di attacco della Russia: innanzitutto, l'intelligence Usa aveva previsto un attacco rapido verso Kiev, dalla Bielorussia. Ma il direttore della Cia fornì un'altra informazione preziosissima al governo ucraino, avvertendolo del piano russo di impadronirsi dell'aeroporto Antonov di Hostomel, vicino a Kiev, con lo scopo di "decapitare" il governo ucraino.

Come ha spiegato Paolo Mauri su InsideOver, infatti, il piano era di impossessarsi dello scalo aereo posto a circa 35 chilometri a nordovest della capitale, metterlo in sicurezza per poterne utilizzare la pista che avrebbe dovuto accogliere i più pesanti velivoli da trasporto carichi di truppe meglio equipaggiate e mezzi, e da lì puntare rapidamente sui palazzi governativi. Piano fallito per l’inattesa reazione ucraina - informata da Burns - che ha risposto duramente con l’impiego di truppe speciali e appoggio aereo. Informazioni fondamentali, quelle di del capo della Cia, se pensiamo a quanto è essenziale l'elemento sorpresa in un'offensiva militare. Fattore che i russi non hanno potuto sfruttare.

L'incontro con Putin a Mosca

Il Wall Street Journal racconta inoltre il viaggio di Burns a Mosca, che risale a novembre 2021. Il direttore della Cia si recò nella capitale russa per lanciare un preciso avvertimento al presidente Valdimir Putiun: gli Stati Uniti sapevano che la Russia si stava preparando a invadere l'Ucraina ma se ciò si sarebbe verificato, l'occidente avrebbe risposto compatto con durissime sanzioni economiche che avrebbero messo in ginocchio l'economia russa. Burns non riuscì a incontrare personalmente Putin, che si trovava a Sochi, sul Maro nero, isolato da tutti tranne che da pochi confidenti per via del Covid-19. Il leader del Cremlino, al telefono, non fece nulla per smentire la tesi del capo della Cia: si lamentò tuttavia del fatto che gli Usa avessero ignorato le preoccupazioni sulla sicurezza russa, denunciando l'ipocrisia occidentale. Tornato a Washington, Burns informò il presidente Joe Biden che Putin non aveva ancora preso una decisione irrevocabile, ma l'invasione dell'Ucraina era altamente probabile. Secondo Washington, Putin voleva approffitare della forte dipendenza economica dei Paesi europei verso Mosca.

Chi è il direttore della Cia, William Burns

Ma chi è l'uomo che ha salvato Kiev? 65enne originario del North Carolina, William Joseph Burns è figlio di un ex generale dello United States Army, William Frances Burns (1923-2021). Laureatosi in Storia alla La Salle University, ateneo cattolico di Philadelphia, e specializzatosi con un dottorato in Relazioni Internazionali nel Regno Unito, all’Università di Oxford, Burns ha iniziato la sua carriera diplomatica al Dipartimento di Stato nel 1982. Dopo una lunga carriera da funzionario e da studioso Burns è stato nominato ad alte cariche diplomatiche coprendo la posizione di ambasciatore in Giordania a poco più di quarant’anni, tra il 1998 e il 2001, prima di essere nominato assistete segretario per il Vicino oriente negli anni cruciali dell’amministrazione Bush caratterizzati dalle guerre in Iraq e Afghanistan (2001-2005).

Successivamente, è stato ambasciatore in Russia, dal 2005 al 2008. Dal 2014 è presidente dal 2014 del Carnegie Endowement for International Peace, importante think tank a stelle e strisce vicino al Partito Democratico Usa.

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