Ecco a cosa servono gli obsoleti

Sempre più a corto di mezzi, i russi hanno letteralmente rispolverato dai loro depositi vecchi tank datati anni '60 per rafforzare le linee di confine: ecco qual è il significato

Ecco a cosa servono gli obsoleti

Pur di non rimanere a corto di mezzi, i russi stanno schierando numerosi carri armati "rispolverati" nientemeno che dall'era della Guerra Fredda e risalenti agli anni '60. Si tratta dei T-62 fotografati nella stazione ferroviaria di Melitopol, in Ucraina, vicino alle attuali linee del fronte del conflitto che dura ormai da poco più di tre mesi. Per adesso non è chiaro se questi mezzi blindanti saranno utilizzati dalle forze russe o consegnati ai gruppi di miliziani filo-russi, ma la loro presenza mette in luce ancora una volta come l'esercito di Putin sia a corto di armature dopo mesi in cui subisce continue perdite.

"Condizioni precarie"

Sono numerosi le fonti che affermano come i russi stessero ritirando in questi giorni, dai loro depositi, questi tank T-62. Secondo l'Istituto internazionale per gli studi strategici, i russi avrebbero ancora circa 10mila carri armati e 8.500 veicoli corazzati nei vari depositi tra cui 2.500 T-62 le cui condizioni, però, sono certamente obsolete. "I T-62 hanno caratteristiche nettamente inferiori rispetto a corazzati recenti ed è anche probabile che le condizioni operative di questi 'pezzi' siano precarie", affermano gli esperti al Corriere della Sera. In pratica, servono a fare numero ma se gli ucraini utilizzano qualsiasi drone o altro mezzo moderno, di sicuro non avrebbero vita lunga. Qui si parla di un carro da battaglia sovietico impiegato per la prima volta nel 1961, praticamete 60 anni fa. Questo mezzo è stato, logicamente, sostituito nel corso degli anni e fa specie osservare come, ancora una volta, l'esercito di Putin non abbia altre scelte che riprendere in mano questi vecchi "cimeli".

Quali sono le ipotesi

Come spiegano gli esperti di The War Zone, è improbabile che la Russia riattivi questi T-62 se non avesse bisogno di armature aggiuntive. Ricordiamo che i pù moderni T-72 , T-80 e T-90 hanno subìto grosse perdite per mano dell'artiglieria ucraina, dei missili e dei droni anticarro e il loro numero va via via calando. Il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine indica in 1315 i carri armati russi distrutti oltre a 3235 mezzi corazzati, 617 sistemi d'artiglieria, 201 lanciarazzi multipli, 93 sistemi di difesa antiaerea. Come detto più volte, sembra una "Caporetto". E non sarebbe nemmeno la prima volta che la Russia riporta in vita il T-62 dalla tomba, che svolsero un ruolo importante nell'invasione sovietica dell'Afghanistan negli anni '80 e nel conflitto ceceno-russo negli anni '90. Nel 2008, i russi li utilizzarno anche per il breve conflitto in Georgia.

Però, l'ultima volta che si era visto un numero significativo di questi tank risale alla Siria nel 2020, quando furono dipinti con simboli molto simili a quelli che si stanno osservando in Ucraina in questi giorni.

La strategia di Mosca è dotare il proprio esercito e i miliziani di questi carri armati per provare a presidiare le zone conquistate e provare a fare "numero": solo così possono provare a fermare un esercito, quello di Zelensky, sempre più in forma e con nuovi aiuti da parte dei Paesi Nato.

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