Tra Gran Bretagna ed Emirati Arabi Uniti si è in questi giorni aperto un duro scontro diplomatico a causa dell’arresto di un turista inglese da parte delle autorità di Abu Dhabi.
Il cittadino britannico incarcerato si chiamerebbe, a detta del Foreign Office, Ali Issa Ahmad, di ventisei anni di età. Costui, originario di Wolverhampton, si sarebbe recato di recente negli Emirati al fine di seguire le gare della Coppa d’Asia. In seguito alla vittoria di tale torneo calcistico da parte del Qatar, il giovane avrebbe esultato in “modo inappropriato”, ossia indossando la “maglia della nazionale” del Paese trionfatore.
La polizia emiratense ha quindi disposto l’arresto del turista britannico, incriminandolo poi per “propaganda a favore di una nazione nemica”. Tra Abu Dhabi e Doha è infatti in corso una profonda crisi diplomatica, in quanto il mondo sunnita accusa il Qatar di “eccessiva benevolenza” verso l’Iran sciita. L’astio tra i due Paesi ha spinto negli ultimi mesi gli Emirati a introdurre severe “sanzioni” a carico di chiunque manifesti “simpatia” verso le istituzioni qatariane attraverso “volantini, social media o qualsiasi altro strumento”. Per avere indossato la maglietta della nazionale vincitrice della Coppa d’Asia, Ali Issa Ahmad rischia quindi, in base alla normativa emiratense, “fino a 15 anni di carcere”.
Secondo diverse associazioni per i diritti umani, il cittadino britannico si troverebbe attualmente in una prigione di Dubai, dove verrebbe sottoposto a vere e proprie “torture” ad opera dei carcerieri. L’ambasciata di Londra negli Emirati non ha confermato le accuse di “trattamenti inumani” avanzate dalle ong a carico delle autorità di Abu Dhabi, ma ha comunque esortato queste ultime a “garantire i diritti fondamentali” del detenuto originario di Wolverhampton.
Il Regno Unito, negli ultimi anni, ha costantemente indicato il governo emiratense come un “alleato strategico” nella lotta al terrorismo jihadista e nella salvaguardia della stabilità del Medio Oriente. Tuttavia, a partire dal 2018 i rapporti tra le due nazioni hanno iniziato a vivere momenti di grave crisi. Prima dell’arresto di Ali Issa Ahmad, tra Londra e il Paese islamico si era infatti già creata tensione per via dell’incarcerazione, sempre ad opera della polizia di Abu Dhabi, di un altro cittadino britannico: il professore universitario Matthew Hedges.
Costui, nello scorso maggio, era stato indiziato di “spionaggio” dalla giustizia degli Emirati e condannato all’“ergastolo”. Egli sarebbe stato scarcerato dopo “sette mesi di dura detenzione” grazie alle insistenti pressioni esercitate da Londra, Bruxelles e Washington.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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