In India ha avuto luogo in questi giorni l’ascesa della figlia di Sonia Gandhi al vertice del Partito del Congresso. La quarantasettenne Priyanka Gandhi Vadra è stata infatti di recente nominata segretario generale della formazione politica di sinistra.
Tale investitura, secondo i media locali, sarebbe stata decisa direttamente da Rahul Gandhi, presidente del partito nonché fratello del neo-designato segretario. Ad avviso degli organi di informazione, la nomina della donna sarebbe stata disposta dai vertici della formazione di ispirazione socialista in virtù della “grande popolarità” di costei. Priyanka Gandhi, sposata con un imprenditore, si è infatti guadagnata finora le simpatie dell’opinione pubblica grazie al suo forte impegno nel mondo del volontariato e alle sue battaglie per il diritto dei ceti poveri a un’assistenza sanitaria e a un’istruzione “dignitose”.
Negli anni scorsi, la quarantasettenne ha preso parte a diverse campagne elettorali, senza mai scendere in campo per un seggio al parlamento ma organizzando eventi diretti a raccogliere fondi per i candidati del Partito del Congresso. Da oggi in poi, in qualità di segretario generale di tale movimento, Priyanka Gandhi dovrà svolgere però un ruolo più incisivo nella vita politica indiana.
Il neo-designato segretario dovrà infatti orchestrare la strategia comunicativa progressista al fine di impedire al Bharatiya Janata Party, capeggiato dal premier uscente Modi, di prevalere alle consultazioni federali di aprile. Nonostante i vertici del Partito del Congresso abbiano presentato l’investitura della figlia di Sonia Gandhi come intesa a “rilanciare l’immagine” di quest’ultimo in vista delle elezioni generali di primavera, numerosi militanti hanno iniziato a esternare “profondo malumore” circa la decisione dei dirigenti socialisti.
In base a quanto riportato dai media del subcontinente, diversi attivisti della formazione politica progressista avrebbero messo in dubbio la “fedeltà” di Priyanka Gandhi alla “grande madre India”. Tali esponenti del partito avrebbero quindi giustificato la loro “diffidenza” nei confronti della donna rimarcando le “origini italiane” di quest’ultima.
Sonia Gandhi, madre del neo-designato segretario progressista, è infatti originaria della provincia di Vicenza. Tuttavia, gli stessi media ipotizzano che, dietro l’avversione di numerosi militanti nei riguardi della quarantasettenne, vi siano più sentimenti sessisti che pregiudizi etnici.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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