Esercito e virilità, una costante della storia militare, che in Finlandia non hanno alcun timore di mettere in discussione: Helsinki, con buone probabilità, ha intenzione di allargare l'obbligatorietà della leva alle soldatesse.
Per ora la norma vale solo per i soldati di sesso maschile. Un domani la regola di base prevista nello Stato nordico potrebbe e dovrebbe mutare. Il terreno per un cambiamento così, però, va preparato per bene. E allora non ci si può stupire troppo per un provvedimento che, disponendo che uomini e donne risiedano all'interno delle stesse camerate e si addestrino nelle medesime caserme, si è posto l'obiettivo di "aumentare la coesione delle forze armate". Quella, intanto, è la prima finalità dichiarata dalle istituzioni. Trattasi comunque di un test. Non è detto che la misura venga confermata nel prossimo futuro. Intanto c'è una data di partenza: dal primo aprile di quest'anno in poi, le forze armate faranno meno distinzioni. Come? Tanto l'addestramento quanto i dormitori saranno in comune. Non accadrà dappertutto: sono stati individuate alcune realtà militari specifiche. La decisione è stata presa dal governo presieduto da Sanna Marin.
Stando a quanto riportato dall'edizione odierna di Libero, però, c'è soprattutto una ratio numerica di fondo: i finlandesi vorrebbero che il loro esercito fosse composto da quasi 300mila persone, tra soldati e soldatesse. Tutto ruota attorno a quella che, almeno per ora, è una minaccia ipotetica: i confini con la Russia continuano ad essere tenuti sott'occhio. Parlare di un'invasione, ad oggi, è del tutto irrealistico. Ma le costanti della storia non possono essere escluse in maniera aprioristica. Questo è quello che pensano da quelle parti di mondo. Due ragioni, dunque, per una riforma che rischia di fare scuola anche negli altri eserciti europei. Attenzione poi a una delle particolarità sottolineate pure dalla fonte sopracitata: il fatto che la Finlandia non faccia parte della Nato costringe l'esecutivo a prendere delle misure autonome in campo militare. E l'urgenza di allargare il cerchio numerico dei componenti delle forze armate può dipendere per lo più da questo elemento. Si è già ragionato, però, di come una vita di caserma comunitaria per uomini e donne debba comunque prevedere dei distinguo: gli spazi riservati alla cura dell'igiene ed i bagni non saranno gli stessi per tutti.
Nel corso del 2018, era emerso come il Marocco avesse preso una decisione riguardante la leva obbligatoria che ha interessato e interessa anche le soldatesse. Emmanuel Macron, poco dopo l'insediamento all'Eliseo, ha pubblicamente ventilato la stessa eventualità.
Dalle parti nostre, quando se ne è parlato pure a mezzo stampa, l'allora ministro Trenta ha smentito che un progetto del genere fosse in cantiere. I tempi però sono cambiati e stanno cambiando. E l'abbozzo di riforma in Finlandia lo dimostra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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