Un sentiero di campagna sullo sfondo, un prigioniero con la tuta rossa e lo sguardo perso nel vuoto, dietro di lui una persona armata pronta, dopo un orribile proclama contro i cristiani, ad ucciderlo.
Quella persona però, ed è questo l’aspetto più atroce del già agghiacciante video diffuso nelle scorse ore, è solo un bambino di 8 anni. È lui a scandire minacce contro tutti gli “infedeli”, è lui a leggere un delirante messaggio che sancisce la condanna a morte del ragazzo costretto ad ascoltare gli assurdi motivi per i quali la sua vita deve essere, da lì a breve, troncata prematuramente.
Sono immagini agghiaccianti quelle arrivate dalla Nigeria, nazione dove il fondamentalismo islamico è sempre più in ascesa, specialmente nel nord del paese. Qui il fanatismo viene incentivato dal proselitismo del gruppo Boko Haram, dal 2015 legato a doppio filo all’Isis.
La sua cellula più vicina allo Stato Islamico, ossia quella tristemente nota con la sigla Iswap, da anni uccide indiscriminatamente i cristiani. Incursioni armate in piena notte oppure singoli rapimenti, chi non è musulmani viene torturato e successivamente condannato a morte.
Nessuno però aveva mai immaginato che la follia omicida e fanatica potesse essere presente in un bambino di 8 anni. Su Site, il sito che monitora i video dell’orrore jihadisti in tutto il mondo, nei giorni scorsi è spuntato il video sopra descritto e che ha immortalato l’orrore compiuto da un ragazzino nei confronti di uno studente “colpevole” soltanto di essere cristiano.
Il giovane ucciso si chiamava Dalep, frequentava il secondo anno di università nella facoltà di biologia di Maiduguri. Il 9 gennaio scorso, questo ragazzo stava tranquillamente percorrendo l’autostrada che conduce proprio nella città dove teneva i suoi studi. Come milioni di ragazzi in tutto il mondo, dopo il periodo di vacanze natalizie stava tornando nella sede universitaria.
Un commando però ha bloccato la sua auto e, dopo aver accertato che si trattasse di un cristiano, è stato quindi rapito. Di lui si sono perse le tracce per diversi giorni, fino a quando poi nelle scorse ore è apparso legato e vestito con la classica tuta dei “condannati” di Boko Haram nel video dell’orrore.
Prima di sparare contro di lui alle sue spalle, il bambino di 8 anni ha ammonito tutti i cristiani della regione: “Questo è un cristiano proveniente dallo Stato di Plateau. Vogliamo dire a tutti i cristiani che non abbiamo dimenticato quello che avete fatto ai nostri genitori e nonni – urla con la voce classica di un ragazzino e non di quella di un boia adulto – I cristiani di tutto il mondo devono sapere che non dimenticheremo le loro atrocità contro di noi, fino a quando non ci saremo vendicati di tutto il sangue versato”.
Poi i colpi di pistola, uno alla nuca ed uno alla schiena, che hanno sancito l’ennesimo eccidio e l’ennesima atrocità contro i cristiani in Nigeria.Nelle ultime settimane il dramma della comunità cristiana nigeriana ha preso piaghe ancora più terribili. Diversi i rapiti e diverse le imboscate: altro sangue versato, nell’indifferenza più totale dell’occidente.
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