Francia, battesimi "gender free" per adeguarsi alle unioni omosex

Il vescovo di Langres ha indicato nuove direttive per praticare battesimi "gender free": via i termini "padre" e "madre" dai documenti ufficiali

Francia, battesimi "gender free" per adeguarsi alle unioni omosex

In Francia il vescovo di Langres ha indicato le nuove direttive per praticare battesimi “gender free” così da adeguarsi alle unioni omosex senza offendere nessuno.

Secondo quanto riportato dal periodico transalpino Res Novae e ripreso dal quotidiano La Verità, il monsignor Joseph de Metz-Noblat, tra l'altro presidente del Consiglio per le questioni canoniche della Conferenza episcopale francese, lo scorso 13 dicembre ha indirizzato ai vescovi un nuovo formulario per adempiere gli atti battesimali.

I certificati che accompagneranno il rito citato dovranno essere “gender neutral”, cioè non potranno più riportare la dicitura di “padre” e “madre” per indicare i genitori del piccolo da battezzare. La nuova disposizione punta a far coincidere l'amministrazione ecclesiale con quella civile francese, che da tempo ha fatto sparire dai documenti ufficiali i pericolosissimi sostantivi di “padre” e “madre” in nome di termini più neutri, come “genitori” o “titolari della genitorialità” o “della paternalità”.

Ricordiamo inoltre che soltanto pochi mesi fa il parlamento francese ha varato una riforma del sistema educativo nazionale che non solo ha vietato al corpo docente l'utilizzo delle parole “padre” e “madre” - considerate obsolete – ma ha imposto la loro sostituzione con i termini “genitore1” e “genitore2”, i quali dovranno figurare anche sui documenti ufficiali delle istituzioni educative del Paese. Da cosa scaturisce tutta questa voglia di cambiamento? A quanto pare dall'esigenza di lottare contro l'omofobia e andare incontro alle diversità.

Il nuovo formulario dei battesimi

Tornando a Langres, De Metz-Noblat ha inviato il nuovo formulario dei battesimi agli altri vescovi e spiegato loro che “considerando la situazione sempre più complessa delle famiglie in Francia (chiaro il riferimento ai matrimonio gay legalizzati nel 2013 con tanto di adozione di minori) e il fatto che i bambini non sono responsabili della situazione dei genitori” è necessario modificare il linguaggio per evitare di incorrere in discriminazioni e ricorsi. La soluzione – prosegue De Metz-Noblat – è semplice. Basta fare “una semplice costatazione della situazione familiare, senza portare un giudizio morale”.

In altre parole nei formulari dei battesimi scompariranno tutti i riferimenti a “padre” e “madre” per lasciare spazio al “nome dei genitori o degli altri titolari dell'autorità parentale”.

Certo, si tratta di piccoli dettagli ma pur sempre importanti per capire come sta cambiando la concezione della famiglia in un Paese come la Francia ma anche per osservare come la Chiesa e i cattolici siano costretti ad accettare ogni “novità” del “progresso” senza battere ciglio.

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