Un giovane nato a Manchester, da genitori libici che avevano ottenuto asilo politico per sfuggire alle persecuzioni del regime di Gheddafi, che negli ultimi mesi era cambiato e probabilmente si era avvicinato al fondamentalismo. Inizia a comporsi il profilo di Salman Abedi, ritenuto dalla polizia di Manchester l'autore dell'attacco kamikaze che ha ucciso 22 persone e ne ha ferite 59, tra cui molti bambini, al termine di un concerto di Ariana Grande alla Manchester Arena. Nato a Manchester nel 1994, Salman aveva un fratello maggiore e un fratello e una sorella minori. I suoi genitori, Samia Tabal e Ramadan Abedi, dopo aver lasciato la Libia per sfuggire al regime del Colonnello Gheddafi hanno vissuto a Londra, dove il padre lavorava come addetto alla sicurezza, e poi nella periferia a sud di Manchester. Da dieci anni risiedevano nel quartiere di Fallowfield, ma hanno vissuto a diversi indirizzi, tra cui a Elsmore Road, dove la polizia oggi ha fatto irruzione e ha arrestato un giovane di 23 anni, che si ritiene essere uno dei fratelli di Abedi. Nell'operazione si è verificata un'esplosione controllata. I vicini di casa si sono detti "sotto shock" per la notizia. La famiglia era poco conosciuta, "eppure qui viviamo gomito a gomito", ma nel quartiere la gente si ricorda che periodicamente esponeva la bandiera libica. I genitori del giovane, a quanto emerge, erano tornati in Libia con due dei figli. Chi si ricorda di lui assicura che Salman era cambiato: nelle ultime settimane "aveva comportamenti strani", come l'abitudine di "recitare preghiere islamiche ad alta voce in strada". Un altro vicino ha raccontato all'Indipendent che a casa di Abedi sono passati "gruppi di giovani" a rotazione negli ultimi mesi. Nel cortile, ha riferito, c'erano anche alcune baracche. La sorella, di 18 anni, sempre secondo informazioni dei media, aveva un impiego nella moschea di Didsbury.
Gli uomini dell'antiterrorismo ora stanno indagando - ha spiegato la premier Theresa May - per capire se abbia agito da solo, fabbricando un ordigno artigianale seguendo istruzioni trovate forse online, o se fosse integrato in una rete di jihadisti che lo ha supportato. Secondo indiscrezioni, il giovane avrebbe compiuto di recente alcuni viaggi in Libia. Per l'Isis era "un soldato del Califfato", che ha piazzato bombe nei luoghi dove si radunano "i crociati".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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