G7 in Italia, Gentiloni: "Nessun invito per Putin"

Dopo l'incontro con Theresa May, a Londra, il presidente del Consiglio Gentiloni dice che l’Italia intende "fare ogni sforzo sul terreno del dialogo con la Russia" ma "la prospettiva dell’invito a Putin al G7 non è realistica"

G7 in Italia, Gentiloni: "Nessun invito per Putin"

Il presidente del Consiglio italiano, Paolo Gentiloni, a Londra ha incontrato il primo ministro britannico Theresa May. Diversi i temi discussi dai due leader. Primi fra tutti la Brexit e l'emergenza immigrati. "Quello di cui l'Europa ha bisogno - ha detto Gentiloni nella conferenza stampa a fine vertice - è una risposta comune, nella quale il peso della risposta ai flussi migratori sia condiviso dai diversi Paesi europei. L'impegno dell'Italia non è discutere le decisioni di questo o quel Paese europeo, ma di spingere tutti a una comune responsabilità. Se vediamo il punto di partenza, possiamo dire di aver fatto molti passi avanti". Il premier prosegue osservando che "all'inizio del 2015, non dieci anni fa, era difficile individuare una strategia europea comune sul tema migratorio. Credo che la prima agenda risalga all'aprile 2015. Da allora abbiamo fatto diversi passi avanti. Considero quello di Malta di qualche giorno fa un ulteriore passo avanti. Sono sufficienti questi passi avanti? No. Continueremo a spingere perché ci siano intese e responsabilità comuni".

Tema Brexit. "È presto per vedere gli effetti sui mercati - ha osservato il premier italiano - ma l’Unione europea non è un microbo, dobbiamo guardare alle nostre potenzialita può svolgere un ruolo crescente". Gentiloni ha poi chiarito che "abbiamo un interesse specifico nel rassicurare gli italiani che vivono nel Regno Unito. I loro diritti saranno rispettati e saranno trattati bene".

Un altro argomento all'ordine del giorno, il prossimo G7 in programma a maggio a Taormina: "Per essere chiari - ha tenuto a precisare Gentiloni - da parte della presidenza italiana non c'è alcun invito a Putin a partecipare al G7 di Taormina. C'è l'esigenza, mentre manteniamo una posizione ferma sui principi, di fare ogni sforzo possibile sul dialogo. Ma questo non ha a che fare con prospettive di invito che al momento non mi paiono assolutamente realistiche".

"Abbiamo parlato della Libia - prosegue il capo del governo italiano -. Certamente la sua stabilizzazione è un obiettivo fondamentale, non solo per l’Italia ma per l’intera Unione europea, per le ragioni dei flussi migratori e il rischio che ci possa essere una riorganizzazione delle minacce terroristiche".

Sul fronte dell'immigrazione, il Regno Unito "ha numerosi progetti per accogliere migranti nel nostro Paese, e ne arriveranno altri 20mila", ha detto la premier britannica Theresa May, che poi ha riferito che ci sono piani dedicati "ai bambini migranti particolarmente vulnerabili provenienti dal Medio Oriente e dalle regioni africane, e un lavoro particolare su quelli siriani. Inoltre- ha spiegato - accolgieremo alcuni bambini che si trovano nel centro Europa così che possano riunirsi con le loro famiglie".

May prende le ditanze dal "travel ban" varato da Trump per bloccare l'ingresso negli Usa per i rifugiati e i cittadini provenienti da sette Paesi a maggioranza musulmana.

"Pensiamo che sia sbagliato e divisivo" e "non si tratta di una politica che il Regno Unito adotterebbe". La may, come ricordiamo, è stata la prima leader straniera a recarsi in visita da Trump dopo il suo insediamento alla Casa Bianca.

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