In coma dopo il graffio del gatto: "Infettata dal batterio mangia carne"

La 65enne Shirley Hair si è salvata solo grazie al tempestivo intervento dei medici, che hanno riconosciuto l'infezione e sottoposto la donna ad un intervento d'urgenza per rimuovere il tessuto infetto. Graffiata dal proprio gatto, la signora non aveva dato alcun peso alla ferita, ma in pochi giorni le sue condizioni di salute sono peggiorate in maniera drammatica

In coma dopo il graffio del gatto: "Infettata dal batterio mangia carne"

Graffiata dal proprio gatto, è finita in coma indotto per ben 5 giorni a causa di una gravissima infezione. Protagonista della vicenda la 65enne Shirley Hair, una signora che vive col marito Bob a Winterbourne, Bristol (Inghilterra).

Secondo quanto riferito dal “DailyStar”, che ha raccontato in esclusiva la vicenda, lo scorso 8 aprile la donna si stava occupando delle piante in giardino quando il suo gatto Chan, un siamese, le si è avvicinato e lei ha tentato di prenderlo in braccio. Proprio durante questa occasione il micio ha graffiato la 65enne, ferendola ad una mano.

Un graffio che, seppur profondo, non ha preoccupato Shirley, abituata a simili ferite vivendo con un gatto. Dopo alcuni giorni, tuttavia, la lesione ha iniziato a peggiorare. La mano, già arrossata, ha preso a gonfiarsi, così come il braccio. Spaventata dalla violenta reazione cutanea, la donna, che col tempo aveva cominciato ad avvertire anche capogiri, debolezza e dolori diffusi, si è rivolta al proprio medico, il quale le ha prescritto degli antibiotici. La cura, tuttavia, non ha sortito alcun effetto, anzi. A distanza di poco tempo la 65enne è ulteriormente peggiorata, tanto da vedersi costretta ad andare al pronto soccorso.

Gli esami svolti presso l'ospedale di Southmead hanno in breve rivelato cosa stava succedendo alla donna. Tramite il graffio del gatto, Shirley aveva contratto un'infezione causata da un batterio definito “mangia-carne”, che aveva provocato una sepsi, seguita da shock settico, insufficienza d'organo, polmonite e fascite necrotizzante. Una condizione che avrebbe potuto portarla alla morte, se i medici non fossero intervenuti in maniera tempestiva. Operata d'urgenza per rimuovere il tessuto infetto, la 65enne è rimasta per 5 giorni in una condizione di coma indotto. Dopo il risveglio, la lenta guarigione. Durante le 6 settimane di ricovero in ospedale, la donna ha subito diversi interventi chirurgici per ripristinare l'integrità della pelle dell'arto interessato dall'infezione. Poi, finalmente, il ritorno a casa.“I medici sono stati fantastici ma, anche dopo l'intervento chirurgico di emergenza per rimuovere il tessuto, ho continuato a peggiorare. Mi sentivo come se stessi per morire. Non potevo credere che tutto ciò potesse accadere da un semplice graffio”, ha raccontato la 65enne, intervistata da “Scotsman.com”.

Dopo l'accaduto, il rapporto con Chan si è deteriorato.“Bob ed io siamo andati a vedere una cucciolata di gattini e ci siamo innamorati all'istante di Chan. Era adorabile e pensavamo che sarebbe stato l'aggiunta perfetta alla nostra famiglia. Avevamo già avuto gatti siamesi e sapevamo che potevano essere irascibili, ma ho pensato che con un po' di amore e affetto sarebbe stato il perfetto animale domestico.

Quando Chan è cresciuto è diventato solo più aggressivo, spesso lasciandoci con morsi e graffi”, ha spiegato Shirley.

Tornata a casa, la donna ha deciso di affidare il gatto alle cure di sua figlia.

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