Alla fine è il solito George Soros. Quello che guarda più ai propri interessi che alla democrazia. Il suo zampino è dietro a quasi tutti i colpi di Stato degli ultimi anni. Il caso più eclatante? Quello ucraino, in cui il magnate di origini ungheresi finanziò, proprio pochi mesi prima dell'inizio degli scontri di piazza, una tv anti-Putin.
Ora Soros attacca frontalmente il neo presidente americano: Donald Trump. "Un impostore, un imbroglione e un potenziale dittatore. Il Congresso Usa deve fare fronte comune e l'Europa reagire". Sono queste le parole usate dal magnate per attaccare il tycoon durante una cena a Davos durante i lavori del World Economic Forum. Un attacco frontale, che non lascia sperare nulla di buono. Proprio pochi giorni fa, il presidente russo Vladimir Putin ha detto: "Sembra che stiano organizzando una 'Maidan' a Washington affinché Trump non assuma il proprio incarico". Un riferimento nemmeno troppo velato a Soros? Forse.
Ma il magnate non ne ha solo per Trump e lancia anche una stoccata all'uscita della Gran Bretagna dall'Ue: "L'Europa è in un processo di
disintegrazione. Il referendum in Italia e la Brexit sono stati un disastro. È un processo che va contrastato e per farlo bisogna reinventare l'Europa". Ed è forse questo un problema vero. Quale tipo di Europa desidera Soros?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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