Lo ha detto davanti a tutti, al termine di un comizio a Viernheim, nel cuore industriale della Germania. Alice Weidel, la candidata dell'Afd, il partito di ultradestra ormai terzo nei sondaggi per le incombenti elezioni politiche federali, ha fatto coming out sdoganando il tema dell'omosessualità anche dove a lungo è stato un tabù.
Come racconta Tonia Mastrobuoni per Repubblica, la Weidel ha rotto gli indugi e si è confessata coram populo: "Non sono nell'Afd nonostante la mia omosessualità ma perché sono omosessuale", ripete per ben due volte. Il segnale è chiaro: la destra tradizionalista dura e pura è ormai pronta per aprire le porte all'elettorato gay.
E anche gli argomenti classici contro immigrati e islamici vengono rigirati in questa chiave: "A noi omosessuali - scandisce la candidata dell'Afd, che da tempo convive con la compagna Sarah Brossard - Non interessa nulla del matrimonio per tutti se di sera non possiamo uscire di casa. Ci sono bande di musulmani che danno la caccia agli omosessuali", afferma battendo su uno dei tasti che ormai è cavallo di battaglia dell'opposizione di destra allo strapotere di Angela Merkel.
La cancelliera, sostiene il partito della Weidel, ha spalancato le porte agli immigrati mettendo in pericolo la
sicurezza degli omosessuali, che invece vengono blanditi con la promessa dei matrimoni gay. "Senza sicurezza non c'è libertà - ringhia dal palco - Bisogna votare il partito della legge e dell'ordine". E la folla in platea applaude entusiasta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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