Germania, pasticceria vende dolci a forma di teste di africani: accusata di razzismo

Il titolare della pasticceria incriminata ha reagito alle forti polemiche negando con forza che i suoi dolci abbiano un significato razzista

Germania, pasticceria vende dolci a forma di teste di africani: accusata di razzismo

Una pasticceria tedesca è stata ultimamente accusata di “razzismo” per avere messo in vendita dei dolci a forma di “facce di africani”. La pasticceria Fromme, attiva a Colonia dal 1893, ha infatti realizzato ed esposto in vetrina, riferisce Deutsche Welle, una serie di vassoi di “teste divertenti di carnevale”, ossia meringhe miste a wafer e ricoperte di cioccolato fondente.

Il nome tradizionale di questi dolci, tipici del periodo carnevalesco, sarebbe, precisa l’emittente, “teste di moro”, “moretti” o “baci di cioccolata”, ma l’esercizio commerciale Fromme ha preferito chiamare tali creazioni, proprio per non offendere le persone di colore, in maniera ancora più neutra, appunto “teste divertenti di carnevale”.

Tuttavia, il cambio di nome non è bastato a salvare le meringhe in vendita a Colonia dall’accusa di razzismo, a causa della forma che le stesse presentano. I dolci incriminati, spiega il network, raffigurano infatti volti stereotipati di abitanti del continente nero.

I prodotti oggetto di critiche, per la precisione, raffigurano delle facce scure caratterizzate da labbra ipertrofiche dal colore rosso acceso, naso prominente e con in testa un osso infilato tra i capelli o un fez.

A bollare i dolci dell’antica pasticceria Fromme come offensivi per i soggetti di etnia africana ha iniziato la giornalista Jasmina Kuhnke, che, tramite un tweet, ha quindi affermato di essere rimasta “disgustata” dal vedere quelle meringhe carnevalesche esposte in vetrina.

Dopo la denuncia lanciata dalla Kuhnke mediante i social, diversi internauti, evidenzia l’organo di informazione nazionale, hanno continuano ad accusare di razzismo e colonialismo l’esercizio commerciale di Colonia e alcuni hanno persino invocato “sanzioni finanziarie” ai danni del titolare della pasticceria.

Proprio quest’ultimo, Gregor Fromme, ha provato a difendersi spiegando alle emittenti locali, citate sempre da Deutsche Welle, che le sue tanto criticate creazioni non avrebbero alcun significato discriminatorio, ma che sarebbero nient’altro che una tradizione nata negli anni Sessanta.

Egli, fa sapere il network, ha poi svelato perché le sue “teste divertenti di carnevale” hanno la forma di volti di africani: “Noi le realizziamo quando è carnevale ispirandoci al modo in cui erano fatti in passato i costumi di questa festa”.

Fromme ha in seguito ribadito per l’ennesima volta l’assenza di riferimenti razzistici nei suoi prodotti, sottolineando contestualmente che la propria pasticceria è stata finora frequentata anche da clienti stranieri, comprese persone di colore e asiatiche, e che mai nessuno di questi si sarebbe lamentato alla vista dei

dolci incriminati.

Il titolare del negozio di Colonia, riporta l’emittente, ha però puntualizzato che, sull’onda delle polemiche, rifletterà se mantenere o no ancora in vita la tradizione delle “teste divertenti di carnevale”.

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