Era ormai da un anno che Jay e Lauren giravano per il mondo in sella alla bicicletta, da quando, nel luglio del 2017, avevano lasciato il lavoro e iniziato insieme il viaggio che li ha portati da Washington in Tagikistan, passando per Bulgaria, Egitto, Marocco, Italia e decine di altri Paesi.
L'avventura dei due fidanzati 29enni si è però arrestata bruscamente, al 369esimo giorno del loro viaggio, quando un'auto ha investito un gruppo di ciclisti a tutta velocità. In quel gruppo pedalavano anche loro. Sono morti tragicamente nel primo attentato rivendicato dall'Isis in Tagikistan.
Un sogno, il loro, iniziato quando Jay ha deciso di non poter buttare via gli anni più belli della sua vita davanti a uno schermo colorato, che voleva girare il mondo, insieme a Lauren, in mountain bike. Aveva fiducia nel prossimo, tanto che scriveva sul suo profilo che "i media ti raccontano che il mondo è un posto grande e spaventoso, pieno di gente cattiva di cui non fidarsi. Io non me la bevo". La coppia viaggiava col minimo indispensabile, chiedendo ospitalità alle famiglie incontrate nei paesi che attraversava. Erano partiti dal Sud Africa, per poi dirigersi in Namibia, Botswana, Zambia, Malawi, Tanzania, Egitto e Marocco. Da lì si erano spostati in Spagna, Francia, Monaco, Italia. E poi in Slovenia, Croazia, Bosnia, Montenegro, Albania, Kosovo, Macedonia, Bulgaria, Grecia, Turchia. Fino ad arrivare in Tagikistan, passando prima dal Kazakistan e dal Kirgistan.
Per l'occasione avevano creato una pagina Instagram, Simplycycling, semplicemente in bici, sulla quale pubblicavano le foto dei posti meravigliosi che visitavano e delle persone che incontravano e con cui si fermavano a
chiacchierare. Nell'ultimo post, pubblicato il 25 luglio, quattro giorni prima dell'attentato, i due festeggiavano il passaggio del passo Ak-Baital.Ora, sotto le foto si affollano i commenti di cordoglio e centinaia di cuoricini.
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