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Golfo Persico, drone iraniano abbattuto dai Marine

I Marine "spengono" un drone iraniano con una nuova contromisura mobile montata su una dune buggy incatenata a prua

Golfo Persico, drone iraniano abbattuto dai Marine

Per abbattere il drone dell’Iran in rotta di avvicinamento verso una nave da guerra della Marina Militare degli Stati Uniti, in navigazione nello Stretto di Hormuz, il Corpo dei Marine ha utilizzato un nuovo sistema anti-drone noto come LMADIS. Teheran nega di aver perso sistemi a pilotaggio remoto nell’area.

Stretto di Hormuz, i Marine entrano in azione

Battesimo del fuoco per il sistema LMADIS, acronimo per Marine Air Defence Integrated System schierato con il Corpo dei Marine degli Stati Uniti. La contromisura mobile anti-drone è stata attivata questa mattina per abbattere un drone iraniano, in rotta di avvicinamento verso la USS Boxer (LHD-4), nave d'assalto anfibia classe Wasp della US Navy. La USS Boxer faceva parte di un convoglio che stava transitando nello Stretto di Hormuz. Del convoglio facevano parte la USS Harpers Ferry (LSD-49), nave da sbarco anfibio capofila dell'omonima classe, un cacciatorpediniere classe Arleigh Burke e la USS John P. Murtha (LPD-26), nave da trasporto anfibio della classe San Antonio. Queste unità formano il Boxer Amphibious Ready Group 11th Marine Expeditionary Group schierato nel Medio Oriente. Nell'area anche la USS Lewis B. Puller (ESB-3), una vecchia petroliera classe Alaska altamente modificata e riconvertita come una base mobile avanzata. La USS Lewis B. Puller, stabilmente schierata nel Medio Oriente, è una gigantesca base logistica, una piattaforma multiruolo per qualsiasi tipo di piattaforma a rotore del Pentagono. Ospita anche migliaia di Marine.

Secondo il Pentagono "la USS Boxer ha intrapreso un'azione difensiva contro il drone per garantire la sicurezza della nave e del suo equipaggio". Da rilevare che si è trattato di un ingaggio soft-kill. Nessuno dei sistemi cinetici della USS Boxer sono stati utilizzati. Se l'ingaggio soft-kill non fosse andato a buon fine, i Marine avrebbero fatto fuoco con i missili FIM-92 Stinger. Ricordiamo che per l'autodifesa a corto raggio, la classe Wasp imbarca sia i missili RIM-116 Rolling Airframe Missile che le batterie Vulcan Phalanx, asset per il Close-in Weapon System. Il drone iraniano è stato "spento" con un attacco elettronico, tramite un sistema montato su una dune buggy incatenata a prua. Teheran nega di aver perso sistemi a pilotaggio remoto nell’area. Pochi minuti fa, il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamico ha annunciato che a breve diramerà le foto della USS Boxer scattate dal drone che sarebbe ritornato incolume in Iran e “per dimostrare alla comunità internazionale che le affermazioni degli Stati Uniti sono infondate”.

"Le foto dimostrano che il velivolo senza equipaggio dell'IRGC aveva iniziato a monitorare l'area prima che la nave della Marina USA entrasse nello Stretto di Hormuz". Stati Uniti ed Iran non hanno diramato dettagli sul drone coinvolto.

In particolari periodi di crisi, tutte le navi della Marina Militare degli Stati Uniti ricevono una ulteriore schermatura stratificata di difesa attiva e passiva. Nel mostrare poche ore fa le foto della USS Boxer in navigazione nello Stretto di Hormuz, la US Navy intende evidenziare (lanciando un chiaro messaggio all'Iran) l'incredibile ecosistema di opzioni difensive ed offensive della Marina Militare degli Stati Uniti.

Corpo dei Marine, sistema anti-drone LMADIS

Il Light Marine Air Defence Integrated System o LMADIS è una contromisura mobile anti-drone montata su una dune buggy Polaris MRZR opportunamente configurata. Una contromisura improvvisata (una dune buggy incatenata a prua) considerando il nuovo tipo di minaccia rappresentato dai droni (commerciali e di alto profilo), ma che si sta rivelando efficace. Per rilevare, classificare e difendersi dai droni, il Light Marine Air Defence Integrated System si basa sul radar aesa emisferico RADA RPS-42. Il radar a banda corta a corto raggio è estremamente sensibile e può individuare anche le ridotte firme radar dei droni. Una configurazione standard prevede due MRZR: veicolo di comando e controllo immagine e veicolo con sistema elettro-ottico ed infrarosso per identificare gli obiettivi con il sensore CM202. Se l'obiettivo è ritenuto ostile, si attiva un jammer che interrompe il collegamento dati tra il drone ed il suo operatore, provocando un arresto anomalo nel sistema a pilotaggio remoto. Le capacità soft kill possono essere potenziate con sistemi cinetici e ad energia (come i laser a stato solido), tuttavia non è chiaro se il sistema LMADIS comunichi con l'architettura di difesa standard della nave o se quest'ultima possa accedere ai suoi dati. Ad ogni modo, appare evidente che sistemi come il Light Marine Air Defence Integrated System saranno certamente integrati nei futuri progetti della US Navy o dispiegati in un concetto modulare per rinvigorire la capacità SHORAD, abbandonata dopo la fine della Guerra Fredda.

Solitamente il sistema LMADIS è schierato a terra, ma dallo scorso gennaio è stato schierato su diverse navi della Marina statunitense. La contromisura mobile anti-drone ha già equipaggiato il 22° ed il 13° Marine Expeditionary Unit.

Il dodici gennaio scorso, i Marine pubblicarono tre foto del primo schieramento del Light Marine Air Defence Integrated System a bordo della USS Kearsarge (LHD-3), unità d'assalto anfibio classe Wasp in navigazione nel Canale di Suez.

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