Grecia, c'è l'accordo tra Tsipras e partito di destra anti austerity

"Greci Indipendenti" sostengono il governo a guida Syriza. Lo annuncia Panos Kammenos, leader del partito nato da una costola di Nuova democrazia

Grecia, c'è l'accordo tra Tsipras e partito di destra anti austerity

La Grecia non dovrà tornare alle urne. "Il partito Greci Indipendenti sosterrà il governo che sarà formato dal presidente incaricato Tsipras. Da questo momento il Paese ha un nuovo governo", ha annunciato Panos Kammenos al termine dell’incontro con il leader di Syriza. Il partito della sinistra radicale ha ottenuto 149 seggi su 300 alle elezioni legislative di ieri. Gliene mancano due per poter dare la fiducia a un governo. Gli arriveranno dai "Greci Indipendenti", partito conservatore nato da una costola di Nuova Democrazia contraria all’austerità: ha ottenuto 13 deputati nel nuovo parlamento, sette in meno dei 20 su cui poteva contare nella precedente legislatura. Complessivamente Syriza e An.El arrivano a 162 seggi, un numero che garantisce la maggioranza assoluta in parlamento all'esecutivo che sarà guidato da Tsipras.

Tsipras ha giurato da premier alle 15 davanti al presidente Karolos Papuolias. A 40 anni diventa il primo ministro greco più giovane della storia.

Tsipras presterà un giuramento soltanto "politico e non religioso" nelle mani del capo dello Stato. Lo ha detto lui stesso - come riferiscono fonti vicine a Syriza - nel corso di una telefonata fatta all’influente arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, Ieronimos. Tsipras e il leader della Chiesa ortodossa greca sono tra loro in ottimi rapporti e in passato si sono incontrati più volte. Tsipras ha precisato che coloro che verranno chiamati a far parte del suo governo saranno comunque liberi di
scegliere: giurare religiosamente posando la mano sulla Bibbia alla presenza di Papoulias e dell’arcivescovo (cosa che presumibilmente faranno i ministri provenienti dalle fila del partito di destra Greci Indipendenti di Panos Kammenos) oppure solo "politicamente" come farà il neo-premier.

Intanto il numero uno del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, esclude che dopo la vittoria elettorale di Syriza i creditori possano accordare un trattamento speciale sul debito alla Grecia. "Ci sono regole all’interno del»area euro che vanno rispettate - dice a Le Monde - Non possiamo introdurre categorie speciali per questo o quel paese".

Lagarde ricorda che Atene deve completare le sue riforme, dalla raccolta delle tasse alla riduzione degli arretrati giudiziari. "Non è una questione di misure di austerità - spiega - queste sono riforme profonde che vanno realizzate".

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