La Grecia ha votato. E ha votato contro l'Europa dei burocrati che impongono dall'alto l'austerity, il pareggio di bilancio, le tasse, i tagli. Alla chiusura delle urne alle 19 (le 18 in Italia) la situazione del Paese è già ben delineata: i quasi dieci milioni di cittadini chiamati a votare hanno rinnegato il governo uscente e hanno puntato tutto sul partito che più di tutti ha promesso battaglia alla Ue.
Quando sono stati scrutinati l'80% dei seggi, i dati parlano di un trionfo di Syriza, guidata dal 40enne Alexis Tsipras, che avrebbe raccolto il 36,2% dei voti, contro il 28% di Nea Dimokratia guidata da Samaras e il 6,35% di Alba Dorata. Questo vuol dire che grazie al premio di maggioranza il partito della sinistra radicale otterrebbe 149 seggi (contro i 151 necesssari per avere la maggioranza assoluta), mentre al centrodestra ne andrebbero 77 e all'estrema destra 17.
Ago della bilancia potrebbero essere i 16 seggi dei centristi di To Potami (6%), il cui leader Stavros Theodorakis ha già annunciato di essere pronto a sostenere con un appoggio esterno un eventuale governo guidato da Tsipras, pur senza entrare nell'esecutivo. Oltre a loro, in parlamento entrano i comunisti del Kke al 5,45% (15 seggi), i socialisti del Pasok al 5,55% (13 seggi) e i Greci Indipendenti (scissionisti di Nea Dimokratia) al 4,7% (13 seggi).
Nel quartier generale di Siryza si festeggia già. "È una vittoria storica", commenta qualcuno, "È la vittoria del popolo che si è mobilitato contro l’austerità". "Oggi il governo greco ha fatto storia", ha detto il probabile futuro premier, "È tornata la speranza, la dignità, l'ottimismo. I greci hanno mostrato la strada del cambiamento all'Europa. Il nuovo governo greco negozierà una soluzione finanziaria giusta e vantaggiosa per tutte le parti".
Ammette la sconfitta Antonis Samaras, premier uscente e leader di Nea Dimokratia, che ha chiamato Tsipras per congratularsi per la vittoria di Syriza. "Abbiamo adottato delle misure molto difficili e abbiamo anche fatto degli sbagli ma abbiamo evitato il peggio", ha detto poi in conferenza stampa, "Consegno un Paese senza debiti, sicuro per i cittadini, un Paese che piano piano sta uscendo dalla crisi e soprattutto un Paese che fa parte dell'Ue e dell'euro. Per il bene di questo Paese mi auguro che il nuovo governo conservi queste cose. "Spero che non si avverino le mie previsioni su Tsipras, ma dovevo avvertire".
Nei giorni scorsi Samaras aveva accusato Tsipras di non volere il salvataggio della Grecia, sostenendo che Syriza in caso di vittoria avrebbe portato il Paese in bancarotta e fuori dall'euro, facendolo diventare "un secondo Venezuela o una seconda Corea del Nord" con piani di nazionalizzazioni e con l'eliminazione del programma di privatizzazioni intrapreso dal suo esecutivo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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