Le proteste di Hong Kong si stanno espandendo a macchia d'olio all'interno delle università e dei campus di mezzo mondo.
Australia, Canada e Nuova Zelanda sono le tre destinazioni più popolari per i giovani provenienti dalla Cina continentale che intendono studiare all'estero. Sono oltre 140.000 i cinesi che frequentano istituti canadesi di istruzione superiore, più di 135.000 quelli che studiano a Sydney e dintorni e quasi 30.000 quelli presenti in Nuova Zelanda.
Come racconta in un lungo reportage il South China Morning Post, all'interno di questi campus hanno iniziato a verificarsi diversi episodi collegati alle proteste di Hong Kong. La comunità cinese all'estero non è affatto un blocco compatto, anzi è suddivisa in più strati a seconda del periodo in cui queste persone hanno lasciato la loro patria ma soprattutto a seconda della loro provenienza geografica.
La comunità di studenti cinesi all'estero di è spaccata
È così che si sono venuti a creare due gruppi, in contrasto tra loro sui fatti di Hong Kong: da una parte i cinesi provenienti dall'ex colonia britannica, dall'altra i cinesi della Cina continentale. Il problema di fondo, e che ha sempre contraddistinto le due fazioni, è rappresentato dai loro valori. Gli hongkonghesi mantengono valori tipici delle democrazie liberali e sono interessati a diritti umani, libertà di parola e via dicendo; gli altri cinesi sono invece abituati a concepire il concetto di democrazia in modo del tutto differente.
In Canada, ad esempio, un giovane pro Pechino ha vandalizzato il Lennon Wall della Simon Fraser University, un muro in cui erano apparsi numerosi messaggi di sostegno ai manifestanti di Hong Kong. Peggio è capitato alla Queensland University in Australia, dove gruppetti di hongkonghesi e cinesi sono arrivati allo scontro fisico. Gli studenti cinesi, inoltre, sono sempre più spesso accusati di essere spie al soldo di Pechino o, peggio, di essere incoraggiati a fomentare proteste contro i simpatizzanti di Hong Kong.
Mentre il tema di Hong Kong separa la comunità cinese di studenti all'estero, la Cina teme che simili scintille possano propagandarsi anche nelle sedi universitarie continentali. Nel frattempo, nel cuore Hong Kong, le manifestazioni non si placano.
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