Alcuni agenti del governo americano avrebbero cercato in tutti i modi di costringere vari dipendenti Huawei a diventare informatori dell'Fbi.
L'azienda cinese di telecomunicazione ha condiviso con il sito Politico un documento che denuncerebbe il tentativo di Washington di infiltrarsi all'interno del colosso di Shenzen.
Huawei ha accusato pubblicamente gli Stati Uniti con un durissimo comunicato stampa. L'azienda cinese ha puntato il dito contro le forze dell'ordine statunitensi che avrebbero minacciato, obbligato e incitato gli attuali e ed ex dipendenti a denigrare la società rivelando segreti interni.
“Negli ultimi mesi – si legge inoltre nel comunicato – il governo degli Stati Uniti ha sfruttato la sua influenza politica e diplomatica per fare pressioni su altri governi al fine di vietare le nostre apparecchiature”.
Le accuse di Huawei al governo americano
Il documento fa riferimento a tre casi specifici in cui i dipendenti dell'azienda sono stati contattati o coinvolti in altrettanti tentativi americani di ottenere informazioni riservate.
Lo scorso 29 agosto, secondo l'accusa, l'Fbi ha visitato la casa di un dipendente americano chiedendogli di diventare un informatore.
Ad aprile i funzionari diplomatici statunitensi hanno esercitato le stesse pressioni su due impiegati nell'ufficio in Colombia. I due dipendenti avevano chiesto all'ambasciata americana di Bogotà di ottenere un visto personale per entrare negli Stati Uniti; il corpo diplomatico ha approfittato della situazione per chiedere informazioni sul loro datore di lavoro.
L'ultimo caso citato è avvenuto in Europa. Il 23 agosto un dipendente di un distaccamento dell'azienda in Spagna ha ricevuto una chiamata molto strana.
Fbi e Stati Uniti non hanno fornito spiegazioni a richieste di chiarimento.
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