Dalla fine del conflitto del Nagorno-Karabakh, l'Armenia non ha ancora consegnato all'Azerbaigian le mappe dei territori minati liberati da Baku. In queste aree, infatti, sono presenti numerose mine inesplose. Che, da un lato, rappresentano un serio pericolo per i civili, mentre dall'altro impediscono il ritorno degli azerbaigiani nelle terre dalle quali sono stati espulsi da decenni.
Le responsabilità dell'Armenia
Il problema è serio, ed è stato sollevato dalla senatrice di Forza Italia, nonché membro della delegazione parlamentare italiana presso l'Assemblea parlamentare dell'Iniziativa Centro-Europea, Urania Papatheu. A detta dell'esponente azzurra, l'atteggiamento delle autorità di Erevan dà forma a "una violazione intollerabile del diritto internazionale umanitario".
Un atteggiamento, questo, che provoca "morti e feriti tra la gente comune e gli operatori di sminamento", come del resto dimostrano "gli ultimi dati disponibili". L'Armenia, dallo scorso autunno a questa parte, ha fatto ben poco per tutelare la stabilità della regione e l'incoulumità dei cittadini. Il rischio è che, senza una adeguata rimozione delle mine, possano continuare ad avvenire incidenti mortali e morire vittime innocenti.
La risoluzione della Camera
Papatheu ha quindi ricordato che Italia e Azerbaigian sono partner strategici, e che Roma è il più importante partner commerciale di Baku. "Bene ha fatto, dunque, la commissione Affari esteri e Comunitari della Camera ad adottare lo scorso 2 marzo una risoluzione che parla anche della vicenda delle mine", ha affermato la senatrice.
La stessa Papatheu ha quindi ribadito le differenze tra Azerbaigian e Armenia. Il primo Paese "è da sempre un esempio di tolleranza, laicità e multiculturalismo" mentre "non si può dire altrettanto dell'Armenia che durante gli anni di occupazione dei territori azeri ha sistematicamente cancellato il patrimonio culturale delle comunità locali, a cominciare dalla religione". "Senza dimenticare – ha concluso la senatrice di Forza Italia - gli investimenti che l'Azerbaigian sta sostenendo a proprie spese a livello di ricostruzione delle infrastrutture della regione, dagli aeroporti alle strade, a dispetto dei costi che sarebbero da imputare all'Armenia".
A proposito di patrimonio culturale, una nota del Ministero degli Esteri di Baku ha evidenziato come l'Azerbaigian sia la interessata a inviare una missione internazionale indipendente e globale nei territori liberati dell'Azerbaigian.
Al momento è in corso un dialogo costruttivo con l'Unesco. Baku, si legge nel comunicato, "resta impegnato a rispettare i suoi obblighi internazionali di proteggere e sostenere il patrimonio storico culturale e religioso nei territori liberati".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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