I vescovi europei: "Costruire muri non è mai la soluzione"

I vescovi europei, riuniti in assemblea plenaria, commemorano la caduta del muro di Berlino e lanciano un monito rivolto ai cittadini. Ancora critiche dirette al ritorno del nazionalismo

I vescovi europei: "Costruire muri non è mai la soluzione"

L'ennesimo appello a favore di una società aperta: i presuli del Vecchio Continente, nel corso della giornata di oggi, hanno invitato i cittadini d'Europa a non edificare barriere. La Chiesa europea, in specie tramite i suoi vescovi, si scaglia spesso contro i nazionalismi. I virgolettati odierni, che sono stati rilasciati in virtù di una ricorrenza storica, cioè quella della caduta del muro di Berlino, rientrano in un filone tematico che va avanti da tempo: il populismo, per certi versi, viene considerato alla stregua di un avversario o comunque di un pericolo ideologico dal quale mettersi al riparo.

L'organo assembleare di questi consacrati, ossia il Comece, si è espresso mediante una dichiarazione dal tenore formale: "Ci ha insegnato - hanno convenuto i presuli, riferendosi al crollo della frontiera tra Berlino Est e Berlino Ovest - che costruire muri tra i popoli non è mai la soluzione, ed è un appello a lavorare per un’Europa migliore e più integrata". A riportare la presa di posizione degli ecclesiastici continentali, tra gli altri, è stata l'agenzia Sir. Le disamine sul valore e sul ruolo esercitato dai muri ormai si sprecano. Attorno agli ambienti ecclesiastici c'è una forte discussione. Qualche settimana fa, è emersa un'omelia del papa emerito in cui veniva preso in considerazione un punto di vista del tutto differente: nella visione ratzingeriana, le mura rappresentano un luogo di protezione e di apertura. I confini, per il teologo tedesco, non solo servono, ma posseggono elementi di grande positività.

L'analisi presentata dai vescovi d'Europa è anche di natura politologica: "Le ideologie, un tempo alla base della costruzione del muro, non sono del tutto scomparse in Europa e sono ancora oggi presenti, seppur in forme diverse", hanno scritto. Circola quindi un certo allarme per la ventilazione d'istanze che rievocano il secolo scorso. Questo, almeno, è quello che i presuli segnalano da mesi. Dunque, per i sottoscrittori.

il monito rivolto a tutti non può che essere questo: "Invitiamo tutti gli europei a lavorare insieme per un’Europa libera e unita, tramite un rinnovato processo di dialogo che trascenda mentalità e culture, rispettando le nostre diverse esperienze storiche e condividendo le nostre speranze e aspettative per un futuro comune di pace".

Nessun dubbio, infine, sul progetto europeista: il Comece ha anche ricordato come l'ultimo trentennio sia stato contraddistinto da un clima di pacificazione.

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