Polemiche furiose a Londra contro il primo ministro Theresa May, colpevole di non aver incontrato gli scampati al rogo della Grenfell Tower laddove Jeremy Corbyn, il leader labourista, ha pubblicamente abbracciato alcuni dei sopravvissuti. Il premier si è recata ieri sul luogo della tragedia, ma è mancato un faccia a faccia con quanto hanno perso la casa. L'attacco da parte dei labouristi avviene attraverso le immagini di Corbyn che invece stringe tra le braccia una ragazza visibilmente commossa (ed anche lui lo è), ma anche con un tweet dell'ex numero due del partito, Harriet Harman, che sostiene: "Avrebbe dovuto preparasi ad ascoltare, a vedere. Non limitarsi al parlare a loro per via televisiva".
Le critiche però arrivano anche da parte dei conservatori. Michael Portillo, esponente della vecchia guardia dell'epoca di Thatcher e John Major, ha avuto parole particolarmente dure: "May non ha usato la sua umanità, limitandosi a incontrare le squadre di soccorso. Questa è una cosa buona, figurarsi, ma avrebbe dovuto esser lì con gli abitanti, come ha fatto Corbyn". Oggi, per il secondo giorno di seguito, i giornali del Regno Unito dedicano le rispettive prime pagine alla tragedia, e per tutti parla il Sun: "È l'ora della rabbia". Il giornale elenca 65 persone, di cui dà il nome e la foto, ancora irrintracciabili dopo il rogo. Per le 19 italiane di oggi è prevista una manifestazione in centro a Londra per "chiedere giustizia per Grenfell".
Anche per contrastare questo clima, che certo non rafforza un esecutivo impegnato anche in una difficile fase dopo le politiche dello scorso 8 giugno, il segretario alle comunità Sajid Javid ha annunciato che intende incontrarsi con i sopravvissuti quando, sempre oggi, visiterà la Grenfell Toer.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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