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Indonesia, marcia islamica contro il governatore cristiano

Violenza a Giacarta, in 150mila in piazza per chiedere l'arresto per blasfemia contro Ahok accusato di aver offeso il Corano per una battuta scambiata con i pescatori

Indonesia, marcia islamica contro il governatore cristiano

A migliaia sono scesi in piazza a Giacarta per chiedere la destituzione e l’incriminazione del governatore Basuki Tjahaja Purnama, meglio noto come Ahok. Ha una grave colpa, secondo i manifestanti, il primo leader cristiano della regione della capitale indonesiana: avrebbe offeso il Corano e adesso vogliono che sia messo sotto processo per blasfemia che in Indonesia, Paese a larga maggioranza musulmana, è reato.

Tutta colpa di una battuta fatta con un gruppo di pescatori. A loro, Ahok avrebbe ricordato ironicamente il dovere di non avere amici tra gli ebrei e i cristiani, citando un verso del libro sacro dell’Islam. Inutili le scuse e i chiarimenti, le organizzazioni dell’Islam più radicale e conservatore del paese si son date appuntamento nella capitale per chiedere la testa del governatore.

La marcia islamica contro Ahok s’è svolta venerdì e nella capitale indonesia si sono registrate tensioni, scontri e violenze. Il governatore non ha alcuna intenzione di mollare. Secondo le stime della polizia, riportate dal Sidney Morning Herald, alla protesta hanno preso parte 150mila persone organizzate in diverse sigle tra cui il Fronte dei Difensori dell'Islam e l'Associazione degli Studenti musulmani. Gli scontri tra le fazioni violente del corteo hanno portato alla morte di un manifestante e al ferimento di altre quattro. Tra le forze dell’ordine si contano dodici feriti.

La manifestazione rappresenta l’ennesimo capitolo della lotta serrata tra le forze dell’Islam conservatore e il governatore. Secondo il New York Times, dietro la questione teologica sollevata dai capi della rivolta musulmana ci sarebbe invece il preciso disegno di azzoppare la corsa alla rielezione di Ahok che vanta un discreto seguito elettorale.

Basuki Tjahaja Purnama venne fatto oggetto di un attentato, nel

gennaio scorso, da parte dei jihadisti che si opponevano al fatto che il governatore cristiano e di origini cinesi si fosse fatto propugnatore di una liberalizzazione e modernizzazione dei costumi nel segno della laicità.

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