Passerà tutta la vita tra le sbarre l’insegnante che ha stuprato tredici adolescenti, causandone la gravidanza per otto. Si tratta della triste storia di Herry Wiraman, docente dell’Indonesia che avrebbe approfittato del suo ruolo di educatore per abusare di alcune vittime innocenti che si recavano da lui per imparare la lingua e le nozioni base per costruirsi un futuro.
Il verdetto arriva dal giudice del tribunale di Bandung Yohannes Purnomo Suryo Adi, che dopo una serie di indagini, ha riscontrato violenza intenzionale da parte dell’uomo, che costringeva con la forza le vittime, che andavano dai 12 ai 16 anni, ad avere ripetuti rapporti sessuali, minacciandole e togliendo loro la tranquillità relativa a quella particolare età. Un incubo che a Java, secondo quanto riportato dagli inquirenti, sarebbe durato circa sei anni.
Un comportamento, pertanto, che non ha lascia indifferente la comunità locale e neanche le procure che avrebbero chiesto addirittura la castrazione chimica, utilizzata per tale tipologia di reato in Indonesia o la pena di morte per l’aggressore. Il docente si sarebbe salvato solo grazie all’intervento della Commissione per i diritti umani, che pure in un caso del genere avrebbe fatto valere il criterio del rispetto della dignità della persona. Non ci sta neanche all’ergastolo, comunque, la difesa dell’insegnante, che tramite l’avvocato Ira Mambo avrebbe fatto sapere di essere pronta a ricorrere alla decisione dei giudici di primo grado, probabilmente per uno sconto della pena.
Una storia, comunque, che fa trasparire un problema sempre più diffuso a quelle latitudini, soprattutto nelle scuole, in un paese dove spesso, come dimostrano le ultime vicende di cronaca, sarebbero venuti a mancare i controlli e dove ognuno appunto si sente libero di fare ciò che vuole. La storia dell’insegnante barese che dopo due abusi aveva continuato a svolgere la propria attività fino allo scorso anno tra i banchi, arrestato solo nella mattinata di ieri, non è niente rispetto a quanto accade in Indonesia dove madri ignare dei pericoli si rivolgono a istituti gestiti da congregazioni religiose per avere maggiore tranquillità e invece, come accaduto a Bandung, si ritrovano poi figlie violentate o addirittura con bambini da crescere.
E’ il dramma di una realtà in cui è indispensabile fare presto sull’istruzione pubblica, probabilmente l’unica vera arma per dare più sicurezza e quindi maggiore attenzione sul personale che avrebbe solo il compito di educare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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