Coronavirus, ira di Trump per rimpatrio contagiati: "Dovevano rimanere lì"

L’ok al rimpatrio dal Giappone di 14 americani malati, dato all’insaputa di Trump, sarebbe stato deciso da funzionari del dipartimento di Stato

Coronavirus, ira di Trump per rimpatrio contagiati: "Dovevano rimanere lì"

Donald Trump sarebbe andato letteralmente su tute le furie dopo che alcuni funzionari governativi hanno deciso, a sua insaputa, di rimpatriare dal Giappone degli americani affetti da coronavirus.

Secondo l’agenzia AdnKronos, che cita oggi un articolo del Washington Post basato sulle rivelazioni di alcuni rappresentanti anonimi dell’esecutivo, a scatenare l’ira del tycoon sarebbe stata infatti la scelta del dipartimento di Stato di fare tornare negli Usa 14 connazionali infetti, finora bloccati nel Paese asiatico a bordo della nave da crociera Diamond Princess.

Tale dicastero, decidendo di riportare a casa gli individui malati, avrebbe stravolto quanto deciso in precedenza proprio dall’amministrazione Trump. L’esecutivo federale, ricostruisce l’organo di informazione romano, aveva appunto inizialmente disposto che sarebbero potuti rientrare in patria dal territorio nipponico, a bordo di due aerei, soltanto gli statunitensi non contagiati da Covid-19, mentre le 14 persone colpite dal morbo sarebbero state rimpatriate in seguito, dopo avere trascorso la quarantena in Giappone.

La recente iniziativa del dipartimento di Stato di autorizzare il ritorno in America di tutti i connazionali, compresi quelli infetti, ha di conseguenza clamorosamente violato quanto stabilito in origine dal governo Trump. Solo una volta atterrati sul suolo a stelle e strisce, precisa l’agenzia, i soggetti malati verranno di conseguenza sottoposti al protocollo di quarantena.

Il fatto che quei 14 cittadini dovranno trascorrere il periodo di isolamento all’interno dei confini Usa e l’insubordinazione del dicastero preposto agli affari Esteri hanno quindi fortemente irritato l’inquilino della Casa Bianca.

A detta di AdnKronos, la rabbia di The Donald per il cambio di programma avvenuto a sua insaputa sarebbe inoltre

alimentata dal timore che la decisione di rimpatriare dal Giappone le persone infette possa danneggiare l’immagine di efficienza e rigore nella gestione del nodo-coronavirus mostrata finora dall’amministrazione federale.

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