Iran, altri 9 morti negli scontri Tra le vittime bimbo di 11 anni

Non si fermano le proteste in tutto l'Iran. Dopo gli scontri degli scorsi giorni che hanno portato alla morte di 12 persone, altre 9 sono decedute nella notte

Iran, altri 9 morti negli scontri Tra le vittime bimbo di 11 anni

Non si fermano le proteste in tutto l'Iran. Dopo gli scontri degli scorsi giorni che hanno portato alla morte di 12 persone, la scorsa notte dopo nuovi tafferugli tra manifestanti e Guardia della Rivoluzione sarebbero morte altre nove persone. A darne notizia è stata la stessa tv di Stato iraniana. I cortei nei vari centri iraniani sono partiti per protestare contro il caro vita e la disoccupazione. Secondo le ultime notizie riportate dai media iraniani nella notte sarebbe morto anche un guardiano della rivoluzione ucciso dopo alcuni spari a Najafabad. Inoltre tra i morti ci sarebbe anche un bambino di 11 anni e un ragazzo di 20 anni. Entrambi sono stati uccisi a Khomeinishahr. Intanto proseguono gli arresti. Sono almeno 450 le persone fermate da giovedì scorso. I fermati adesso rischiano la pena di morte. La situazione nel Paese allarma e non poco la comunità internazionale. Gli Stati Uniti più volte hanno fatto sentire la loro voce su quanto sta accadendo in Iran.

Solo ieri il presidente Donald Trump su Twitter ha affermato che in Iran è necessario un cambiamento: "L'Iran sta fallendo ad ogni livello è tempo di cambiare. L'Iran - si legge in un tweet- sta fallendo ad ogni livello malgrado il terribile accordo fatto con l'amministrazione Obama. Il grande popolo iraniano è stato represso per tanti anni. Sono affamati di cibo e libertà. Assieme ai diritti umani la ricchezza dell'Iran viene saccheggiata. E' TEMPO DI CAMBIARE!". La crisi iraniana potrebbe avere esiti imprevedibili. Di fatto l'apertura ad un'ipotesi di dialogo da parte del presidente Rouhani non ha avuto effetto. La rabbia è ancora per le strade. E ad accendere i toni arrivano anche le parole della ayatollah Khamenei, guida suprema della Repubblica islamica: "I nostri nemici - ha tuonato - hanno fomentato le proteste usando soldi, uomini e agenti dell'intelligence". Ma da Teheran arriva anche una dura presa di posizione contro le parole di Trump: "Farebbe meglio a occuparsi dei milioni di senzatetto e affamati negli Stati Uniti.

Invece di perdere tempo con tweet inutili e che insultano gli altri popoli, farebbe meglio a occuparsi dei problemi interni del suo Paese, in particolare dell'uccisione quotidiana di decine di persone e di milioni di senzatetto e affamati", ha detto il portavoce della diplomazia iraniana, Bahram Qasemi.

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