Due nuovi sottomarini tascabili classe Ghadir, progettati per svolgere operazioni in acque poco profonde, sono stati consegnati alla flotta navale dell’Iran nelle acque meridionali del Golfo Persico. Le due nuove unità, interamente costruite in patria, sono state consegnate durante una cerimonia nella città portuale di Bandar Abbas, nel sud dell'Iran, in occasione della Giornata della Marina. La consegna del sottomarino classe Fateh, invece, è stata posticipata.
“I sottomarini implementano una tecnologia per ridurre la firma scustica, possono lanciare missili da crociera, siluri e depositare mine”.
La capacità Anti-Ship Cruise Missile consentirebbe all'Iran maggiore flessibilità operativa ed immediati tempi di reazione.
Iran: Sottomarini classe Ghadir
Il programma Ghadir si basa sui progetti delle piattaforme classe Yono della Corea del Nord. Con un dislocamento di 123 tonnellate ed equipaggiati con due tubi da 533 millimetri, i Ghadir sono progettati per operare in acque poco profonde, principalmente nel Golfo Persico e nello Stretto di Hormuz. La classe Ghadir è ovviamente progettata per missioni brevi, considerando l’assenza di alloggi per l’equipaggio formato da sei unita, massimo nove. La produzione della classe Ghadir è iniziata nel 2005 con prima unità svelata nel 2007. Nel 2012 la flotta Ghadir era composta da cinque unità. I due mini-sottomarini consegnati poche ore fa sono il Ghadir-955 ed il Ghadir- 942. Il primo è stato costruito in 18 mesi, mentre il secondo è stato riconsegnato alla Marina dell’Iran dopo dieci mesi di revisione. I sottomarini tascabili basati su tre classi, rientrano nella strategia asimmetrica dell’Iran contro le unità di assalto anfibio costrette ad attraversare le acque poco profonde dello Stretto di Hormuz.
La capacità ASMC dell'Iran
La classe Ghadir può lanciare missili da crociera?
L’implementazione della capacità ASMC, Anti-Ship Cruise Missile, è ritenuta plausibile nei sottomarini diesel elettrici classe Besat da 1200 tonnellate. Tuttavia l'unico test noto risale al due maggio dello scorso anno, quando proprio un sottomarino classe Ghadir effettuò un test di espulsione di base, procedura necessaria per consentire alla piattaforma in immersione di lanciare un missile in sicurezza. Secondo il Pentagono il test sarebbe fallito. Lo sviluppo di un missile da crociera antinave è una naturale evoluzione della strategia di negazione ed, in teoria, consentirebbe alla Marina iraniana maggiore flessibilità operativa ed immediati tempi di reazione. Lo sviluppo di un missile da crociera antinave è una naturale evoluzione della strategia di negazione ed, in teoria, consentirebbe alla Marina iraniana maggiore flessibilità operativa ed immediati tempi di reazione. Medesime preoccupazioni nel Pacifico, con il sistema d’arma cinese YJ-18.
Iran: La strategia della negazione concentrica
Le mutevoli alleanze internazionali: L'impulso all'autosufficienza
I sottomarini sono parte integrante della strategia di difesa a più livelli dell’Iran. In uno ipotetico conflitto, i sottomarini iraniani opererebbero come moltiplicatori di forze in anelli concentrici tra l’Oceano Indiano, il Mar Rosso e lo Stretto di Hormuz. La ridondanza iraniana di proiezione si basa su due sottomarini Kilo sempre in navigazione. Tuttavia, a causa della minima profondità operativa richiesta, almeno 164 piedi, possono accedere solo ad un terzo del Golfo Persico. L’Iran starebbe quindi sviluppando dei sottomarini diesel-elettrici destinati a colmare il divario tra la classe pesante Kilo da quattromila tonnellate e quella leggera Ghadir. La classe Qaa’em, unità da mille tonnellate presentata nel settembre del 2008, rimane un mistero. Probabilmente, il progetto è stato inglobato nella classe Besat da 1200 tonnellate. I sei tubi lanciasiluri di quest’ultima dovrebbero essere in grado di lanciare diversi sistemi d’arma, compresi i missili da crociera. Una predisposizione, per intenderci, già implementata nei sottomarini tedeschi Tipo 209 destinati all’esportazione. La forza sottomarina è parte integrante della strategia di difesa a più livelli dell’Iran basata sulla capacità di collocare mine EM-52 ed asset UWIED, Underwater Improvised Explosive Devices in un contesto A2/AD.
La difesa costiera
La Guardia Rivoluzionaria possiede circa mille piccole e veloci imbarcazioni utilizzate per pattugliare la costa iraniana. Il loro impiego è determinante nella tattica asimmetrica a sciame, perfezionata dalla fine del 1988 dalla Guardia Rivoluzionaria per interdire l’ingresso nel Golfo Persico. L’Iran ha investito ingenti risorse nella ricerca e produzione di sistemi missilistici antinave terrestri per la difesa costiera. Lo Stretto di Hormuz e la lunghezza delle coste, offrono un anello di difesa ottimale per i missili da crociera. Operativi diversi sistemi basati sul C-802 cinese derivato dall’Exocet francese, mentre sembrerebbe non ancora sviluppata la versione del missile SS-N-26 Yakhont. Entrambi coprono l’intera larghezza del Golfo Persico.
In caso di conflitto l’Iran (la strategia è in stile hit-and-run), colpirebbe le navi da guerra nemiche presenti nel Golfo Persico e nello Stretto di Hormuz. L’attacco di saturazione contro queste forze, avrebbe l’obiettivo di minare la volontà politica nel perseguire una guerra contro l’Iran.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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