“Un solo errore del regime sionista e la Repubblica Islamica trasformerà Tel Aviv e Haifa in polvere”. Questo uno degli slogan dell’annuale parata militare che si è svolta ieri, in Iran, per il 36° anniversario dell’inizio della guerra con l’Iraq. Nel corso della parata, la tv di stato ha immortalato diversi sistemi a lungo raggio, carri armati e gli ultimi asset acquistati dalla Russia. Altre parate militari si sono svolte nel resto del paese. 500 motovedette veloci e navi da guerra – secondo i dati iraniani – si sono ritrovate nel Golfo, mentre per la prima volta caccia di fabbricazione russa Sukhoi Su-22 hanno sorvolato la zona di Bandar Abbas.
Quel programma di assistenza militare pari a 38 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni tra Stati Uniti ed Israele – ha affermato da Teheran il generale Mohammad Hossein Bagheri, capo di stato maggiore dell’esercito – rende l’Iran ancora più determinato nel per rafforzare il suo potere militare.
“Noi vogliamo la pace, ma le lezioni apprese durante la guerra del Golfo Persico (Iran-Iraq), sono servite ai nostri fratelli nella fede in Siria, Palestina, Libano, Iraq, l'Afghanistan, Yemen e Bahrain”.
Al porto di Bandar Abbas, la tv di stato ha mostrato ha mostrato diverse unità della Marina iraniana. Sarebbe opportuno non sprecare la ricchezza del popolo americano – ha aggiunto il generale Mohammad Ali Jafari, comandante del Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica – in una dannosa presenza nel Golfo Persico.
Le armi mostrate dall’Iran
S-300
Lo scorso 11 aprile, il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Hossein Ansari Jaber, ha confermato l’arrivo del primo S-300. Il contratto per la fornitura di cinque sistemi S-300 è stato siglato nel 2007 per una cifra di poco inferiore ai 900 milioni di dollari. Fornitura poi congelata a causa delle sanzioni elevate dalla Nazioni Unite contro l'Iran. Nella primavera dello scorso anno, il presidente russo Vladimir Putin ha tolto l’embargo sui sistemi S-300 per l’Iran. L’S-300 è un sistema di difesa progettato per la difesa tattica contro bersagli ad ampio spettro come missili balistici, velivoli ed elicotteri. I dettagli dell’accordo non sono mai stati resi noti. I due paesi hanno sempre parlato di una fornitura per cinque sistemi (ogni missile S-300 dovrebbe avere un costo di oltre 1 milione di dollari). L’Iran, dovrebbe avere anche acquistato almeno cento missili 9M82M/9M83M. I missili si affidano ad un sistema inerziale con aggiornamento radio a metà percorso, mentre nella fase terminale ad un radar semi attivo. Gli S-300 sono ritenuti immuni alla maggior parte delle contromisure ECM occidentali. Una volta messi in linea, non richiedono manutenzione per almeno dieci anni. L’S-300 trasporta quattro missili (il nuovo S-350 trasporta 12 missili in due varianti). Fordo, il più importante impianto nucleare del paese è il primo sito iraniano ad essere protetto da un sistema missilistico a lungo raggio di fabbricazione russa S-300.
Missili balistici
Il missile Zolfaqar (750 km) rappresenta l’ultima generazione dei missili a lungo raggio dell’Iran: sarebbe in grado di trasportare diverse testate a rientro multiplo. La linea Zolfaqar entrerà in produzione entro la prossima settimana. Scrivono gli iraniani presentando il sistema MRV.
“Il vantaggio di colpire con diverse testate un singolo bersaglio è evidente. Inoltre, il gran numero di testate rilasciate rende improbabile un’intercettazione totale ad opera sistemi anti-balistici”.
La descrizione iraniana è corretta, sebbene frutto dell’attuale tecnologia e delle risorse disponibili. Il concetto MRV o Multiple Reentry Vehicle è noto fin dagli anni sessanta e si è poi evoluto in MIRV o Multiple Independently Targetable Reentry. Le testate MIRV a differenza delle MRV, colpiscono diversi bersagli invece di massimizzarsi su un solo obiettivo. MARV, infine, è l’evoluzione delle testate MIRV. Le MAneuverable Reentry Vehicle sono testate multiple indipendenti altamente manovrabili così da ingannare i sistemi anti-balistici. Ad oggi, solo Stati Uniti e Russia possiedono testate MARV. Tutti gli sforzi si stanno concentrando sugli asset ipersonici. E’ innegabile che l'Iran abbia compiuto enormi progressi nello sviluppo di missili a lungo raggio.
Nella città portuale meridionale di Bandar Abbas è stato mostrato il missile a lungo raggio Qadr F (2000 chilometri), il sistema Sejjil (2000 chilometri), Qadr H (1650 km) ed Emad (1650 chilometri). Lo scorso marzo, due missili balistici Qadr H sono stati lanciati da Alborz contro bersagli a 1400 chilometri di distanza nel Mare di Oman. Sui due missili balistici testati dall'Iran campeggiava la scritta in ebraico "Israele deve essere cancellato". Il governo israeliano ha sempre ritenuto credibile la minaccia nucleare iraniana, opponendosi alla fine delle sanzioni dell’Occidente contro il Paese scaturite dall’accordo sul nucleare. L’11 ottobre scorso, l’Iran ha testato con successo il missile balistico di precisione chiamato Emad, variante dello Shahab-3, a sua volta basato sul Nodong nord-coreano. Secondo il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, il nuovo vettore implementa un nuovo sistema di guida e controllo avanzato che lo renderebbe come il primo missile balistico di precisione a raggio intermedio dell’Iran. Il fatto che l’Iran presenti l’Emad come missile per uso convenzionale, non pregiudica una possibile riconversione per il trasporto di testate nucleari. Il Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica, infine, ha svelato ieri la capofila della classe Martyr Nazeri, unità navale in grado di compiere pattugliamenti nel Mediterraneo e nel Mar Rosso senza rifornimenti. E’ in grado di trasportare un elicottero e cento soldati.
Entro la fine dell’anno del calendario persiano l'Iran dovrebbe svelare un nuovo incrociatore, un sottomarino ed un moderno carro armato.
Il Karrar, presentato come “non superiore al T-90 russo, ma letale come quest’ultimo”, non è stato ancora svelato. Il nuovo carro armato è stato annunciato dopo la decisione di non procedere all’acquisto dei carri armati T-90 russi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.