L'ex premier inglese Tony Blair ha chiesto scusa per gli errori commessi nella guerra in Iraq, scatenando polemiche su un presunto tentativo di condizionare gli attesi risultati dell'inchiesta Chilcot. Blair ha usato un'intervista televisiva con la statunitense Cnn per esprimere il suo rammarico per il fallimento nel valutare correttamente le conseguenze del rovesciamento di Saddam Hussein nel 2003.
"Mi scuso perché le informazioni dell'intelligence che abbiamo ricevuto erano sbagliate", ha detto alla Cnn. "Mi scuso anche - ha aggiunto - per alcuni degli errori nella progettazione e, certamente, per l'errore nella nostra comprensione di ciò che sarebbe accaduto una volta rimosso il regime".
Alla domanda dell'ospite Fareed Zakaria se la guerra in Iraq sia stata "la causa principale" della nascita dello Stato islamico, il 'Mail' di domenica racconta che Blair ha risposto: "Penso che ci siano elementi di verità in questa affermazione". E ha aggiunto: "Certo non si può dire che quelli di noi che hanno rimosso Saddam nel 2003 non hanno alcuna responsabilità per la situazione nel 2015". Il primo ministro scozzese Nicola Sturgeon ha accusato l'ex collega di cominciare a preparare il terreno per le critiche che ci si attende quando il rapporto a lungo ritardato del Chilcot sarà finalmente pubblicato. "L'operazione di accreditamento di Blair inizia ma il paese è ancora in attesa della verità", ha scritto su Twitter il leader Scottish National Party.
Un portavoce dell'ex premier inglese ha sottolineato che "Tony Blair ha sempre chiesto scusa per per gli errori nella pianificazione e l'intelligence sbagliata. Ma ha sempre detto anche, e lo dice ancora, che non crede sia stato un errore la rimozione di Saddam".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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