All'inviato della Bbc in Turchia, nei pressi della frontiera con la Siria, Ahmed racconta il suo calvario: "Ho pensato ai miei genitori, alla mamma. Ero sicuro di morire, di abbandonare genitori, fratelli, amici. Hanno iniziato a frustarmi, a colpirmi con scariche elettriche per farmi confessare. Ho detto loro tutto". E poi: "Ad ogni scarica elettrica urlavo 'mamma'. Ma appena lo facevo uno dei due torturatori aumentava il voltaggio, urlandomi 'non coinvolgere tua madre'. Pretendono essere religiosi, ma sono infedeli. Fumano. Sostengono di rispettare le regole dei musulmani, ma non lo sono. Picchiano ed uccidono". Ahmed alla fine viene condannato a morte, ma il suo aguzzino si impietosisce, e lo lascia scappare.
È questa la tragica storia di Ahmed, un 14enne torturato da militanti dell'Isis in Siria.
Le immagini di questa barbarie, raccolte dalla Bbc, sarebbero state filmate da un disertore dello Stato islamico: Ahmed è bendato, ha corde ai polsi ed è sospeso ad una trentina di centimetri dal suolo, mentre viene ripetutamente picchiato da due uomini mascherati, completamente vestiti di nero. Uno di loro ha una pistola ed un coltello, il secondo un Ak-47.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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