"Buttatelo in mare oppure nel gabinetto e non se ne parli più": sembra essere questa la reazione che gli islamici di Sydney riservano a chi domanda loro della sorte del corpo di Man Haron Monis, il sequestratore iraniano che lunedì ha provocato la morte di due persone e il ferimento di molte altre nella strage della cioccolateria.
Va detto che sin da subito le comunità islamiche della città e di tutta l'Australia si erano pronunciate con grande chiarezza per la condanna assoluta del folle gesto di Monis, organizzando veglie di preghiera e organizzando iniziative di solidarietà con gli ostaggi. Sin dalle prime ore del sequestro Monis aveva costretto gli ostaggi ad affiggere alla vetrina della cioccolateria dove erano prigionieri una bandiera nera con la Shadada, la professione di fede islamica.
Ora i musulmani d'Australia non vogliono nemmeno ricevere il corpo di Monis e pretendono: "Buttatelo nel gabinetto oppure in mare". La salma, dopo le autopsie di rito, verrà resa dalle autorità entro Natale, spiega l'australiano Daily Telegraph. Diversi esponenti del clero islamico incaricati del funerale hanno fatto sapere di non essere disposti a celebrare le esequie del sequestratore.
"Non ci interessa di lui, non lo conosciamo, buttatelo nel gabinetto - ha dichiarato Amin Sayed, incaricato dei funerali per l'associazione dei musulmani libanesi in Australia - Al suo funerale non si presenterà nessuno, nessuna struttura islamica aprirà le porte per il suo funerale. Per noi, possono anche gettarlo in mare."
La salma di Monis potrebbe essere sepolta in un luogo sconosciuto e sotto una lapide non identificabile.
Se invece i parenti non dovessero ritirarla, il dipartimento della Salute dello stato del Nuovo Galles del Sud (di cui Sydney è capitale) ha già fatto sapere che per il sequestratore è previsto lo stesso funerale riservato a tutti i corpi non identificati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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