Due giorni agli arresti domiciliari e trenta giorni senza accesso a internet. È questa la pena che il tribunale di Tel Aviv ha deciso per Natali Cohen Vaxberg, una donna che, in un video pubblicato online, defecava sui simboli nazionali di Israele e di molte altre nazioni.
La Corte israeliana, che pure ha riconosciuto che nel Paese vige la libertà d'espressione, ha chiarito che l'atto filmato dalla donna può essere ritenuto danneggiamento a un simbolo dello Stato e deciso così per alcuni giorni di reclusione.
Una versione più breve del video pubblicato mostrava la Cohen Vaxberg intenta a defecare soltanto sulla bandiera israeliana, in sottofondo le note dell'inno nazionale. La versione completa oltraggiava anche i simboli nazionali del Canada, di entrambe le Coree, di Francia, Iraq, Afghanistan, dell'Autorità palestinese e molte altre ancora.
Artista molto controversa e attivista di sinistra, la donna aveva già fatto parlare di sé sei mesi fa, quando aveva recitato allo Yad Vashem, il memoriale
di Gerusalemme dedicato alle vittime della Shoà, un monologo in cui irrideva lo Stato d'Israele, gridando: "Io sono l'Olocausto, la miglior cosa che mai vi sia successa. Dopo tutti questi anni, mi merito degli applausi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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