Israele, droga e prostituzione. Nei guai il numero due del Parlamento

Prima di entrare in politica gestiva un casinò. Un'emittente tv lo accusa di avere trovato squillo per i suoi clienti

Il parlamento israeliano (Wikipedia)
Il parlamento israeliano (Wikipedia)

Si è scatenato una bufera sul capo di Oren Hazan. Il vice-presidente della Knesset, il parlamento d'Israele, eletto nelle fila del Likud di Netanyahu, ha dovuto lasciare momentaneamente il suo incarico, dopo essere stato accusato di favoreggiamento della prostituzione e consumo di droga.

È stata l'emittente Channel 2 a far scoppiare alcuni giorni lo scandalo, sufficiente a convincere il presidente della Camera, Yuli Edelstein, a non lasciargli guidare la riunione del parlamento. "Spero con tutto il cuore che ne uscirà pulito e sarò felice in quel caso di scusarmi con lui", ha scritto in una nota su Facebook, chiarendo però che - fino a che non sarà tornata la calma - non potrà svolgere il suo compito.

Le accuse di Channel 2 sono piuttosto pesanti. Hazan, che in Bulgaria gestiva un casinò, avrebbe fatto uso di droghe pesanti e procurato prostitute ai suoi clienti. Il politico ha negato tutto in una serie di interviste, proclamandosi innocente.

Il suo medico sostiene inoltre che un problema di salute non gli avrebbe consentito di assumere stupefacenti senza grandi rischi.

Hazan ha annunciato che contro il canale televisivo seguirà le vie legali. Un portavoce del presidente della Camera Edelstein lo ha accusato di avere minacciato Edelstein dopo la notizia della sua sospensione.

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