Le nuove misure adottate dall'Unione europea sui prodotti realizzati nei territori occupati da Israele in Medioriente potrebbero rendere più difficili i colloqui di pace con i palestinesi e rendere l'Ue un negoziatore non più gradito. Lo ha detto l'ambasciatore di Israele a Bruxelles, David Walzer, prima che la Commissione Ue approvasse le nuove misure. "Siamo stati molto chiari sul punto che siamo favorevoli ai contributi dell'Ue nel processo di pace", ha detto Walzer, aggiungendo che l'approvazione delle nuove misure sull'etichettatura "potrebbero spingerci a rivalutare questo" approccio.
Bruxelles non riconosce l'occupazione di Israele in Cisgiordania, nella Striscia di Gaza, a Gerusalemme Est e sulle Alture del Golan e ritiene perciò che debba esserci una distinzione fra le merci realizzate all'interno dei confini internazionalmente riconosciuti del Paese e quelle prodotte al di fuori di quei confini.
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