Israele, sottomarini classe Dakar in produzione dal 2021

I nuovi sottomarini di Israele, armati con testate nucleari a base di plutonio, sostituiranno le tre unità della classe Dolphin I

Israele, sottomarini classe Dakar in produzione dal 2021

Entro i prossimi mesi, Israele dovrebbe firmare con la società tedesca ThyssenKrupp Marine Systems, un contratto per la produzione di tre nuovi sottomarini d’attacco classe Dakar. L’unità capofila della nuova classe dovrebbe entrare in produzione nel 2021, con primo pattugliamento previsto nel 2030. I sottomarini classe Dakar, scaturiti dal Programma Future Israeli Navy Submarine, rileveranno gradualmente le tre unità della classe Dolphin I attualmente in servizio.

Israele, sottomarini d’attacco classe Dolphin I

La costruzione dei primi tre sottomarini classe Dolphin, l’Ins Dolphin, l’INS Leviathan e l’Ins Tekuma (Rinascita), prese il via all’iniziò degli anni '90 nei cantieri navali della Thyssen-Krupp Marine Systems (Tkms) a Kiel, in Germania, Le prime tre unità a propulsione diesel elettrica della classe Dolphin entrarono in servizio tra il 1999 e il 2000. Lunghi 57 metri e larghi 6,8, hanno un dislocamento di 1900 tonnellate in immersione. Sono in grado di spingersi ad una profondità massima di 350 metri (test) e di raggiungere una velocità di venti nodi. La classe Dolphin è pesantemente armata con dieci tubi lanciasiluri a prua: sei da 533 millimetri e quattro da 650 millimetri. Questi ultimi rappresentano la chiave del sistema deterrente israeliano poiché progettati per il lancio di missili da crociera con testate nucleari. La classe Dolphin trasporta fino ad un massimo di sedici sistemi d’arma tra siluri pesanti SeaHake, missili antinave Harpoon e da crociera Popeye Turbo.

Sottomarini d’attacco classe Dolphin II

La classe Dolphin II è stata ordinata a metà degli anni 2000. I nuovi sottomarini, virtualmente identici alla prima serie, sono molto più avanzati ed il 28% più grandi con l’aggiunta di una sezione di undici metri nello scafo per ospitare il sistema AIP. L'Ins Tanin (coccodrillo), capofila dalla classe Dolphin II e l’Ins Rahav (Demone) sono lunghi 69 metri. Hanno un dislocamento di 2400 tonnellate in immersione e raggiungono una velocità massima di 25 nodi. La maggiore letalità dei sottomarini d’attacco classe Dolphin II è conferita dal sistema Aip o propulsione indipendente dall’aria. Il sistema AIP consente al sottomarino non nucleare di operare senza l’utilizzo dell’aria esterna. Mentre per il reattore di un sottomarino nucleare si deve pompare continuamente liquido di raffreddamento, generando una certa quantità di rumore rilevabile, i battelli non nucleari alimentati a batteria con sistema AIP, navigherebbero in silenzio. Un sottomarino classe Dolphin II propulso con sistema Aip potrebbe effettuare missioni di pattugliamento o deterrenza per trenta giorni. Ogni sottomarino Dolphin ha un costo stimato di 550/600 milioni di euro. Berlino ha interamente coperto i costi di costruzione per i primi due sottomarini classe Dolphin. La Germania ha coperto un terzo dei costi per i sottomarini Tekumah, Tanin e Rahav. Il sesto sottomarino, l'Ins Dragon costerà ai contribuenti tedeschi 135 milioni di euro. Dovrebbe essere consegnato alla Marina israeliana entro la fine dell’anno. I Dolphin sono in grado di ospitare fino a dieci elementi dello Shayetet 13

La ridondanza di Israele

La ridondanza di Israele si basa due sottomarini classe Dolphin I/II in servizio deterrente a copertura di possibili obiettivi in pattugliamento nel Mar Rosso e nel Golfo Persico. Una terza unità è sempre in stand-by. Gli altri due, infine, sono in addestramento o in manutenzione. La classe Dolphin, pesante il doppio della classe Gal Tipo 540 che sostituisce, è inquadrata nello Shayetet 7, Haifa.

L’architettura Dolphin

L’architettura Dolphin garantisce una "capacità di secondo attacco" concepita sul principio della deterrenza nucleare: nessun avversario avrebbe alcuna ragionevole possibilità di cancellare l'intero arsenale strategico israeliano e sfuggire ad un attacco di rappresaglia.

Sviluppato alla fine degli anni '80, l'AGM-142 Have Nap noto anche come Popeye può colpire bersagli ad 80 km di distanza. Pesante 1400 chili, il missile a medio raggio è armato con testata da 360 kg, espressamente concepita per distruggere grandi bersagli o strutture corazzate. Il missile utilizza immagini a infrarossi e guida inerziale per colpire con precisione i bersagli. L'aeronautica degli Stati Uniti acquistò 154 missili Popeye per armare i bombardieri B-52 per gli attacchi convenzionali, ribattezzandoli Agm-142. La versione Popeye Turbo a combustibile liquido, lungo circa 6,25 metri, dovrebbe avere un portata di oltre 320 km. Il deterrente nucleare israeliano potrebbe basarsi proprio sul missile da crociera Popeye Turbo ottimizzato per l'architettura Dolphin.

Questa è una conclusione logica sebbene vi siano indiscrezioni sulle versioni nucleari dei missili Gabriel e Harpoon. In realtà Israele manifestò interesse per i missili da crociera Tomahawk degli Stati Uniti, ma la richiesta fu negata dall’amministrazione Clinton. L’unico test del Popeye Turbo Slcm potrebbe essersi svolto nel 2002, nell'Oceano Indiano. Un sottomarino classe Dolphin avrebbe lanciato con successo un missile di 6,5 metri di lunghezza con diametro di circa 52 cm, al largo delle coste dello Sri Lanka. Al test avrebbero assistito osservatori americani. Secondo la Federation of American Scientists, quel sistema d’arma avrebbe potuto colpire bersagli a 1500 km di distanza ed imbarcare una testata nucleare a base di plutonio di 200 kg. La resa esplosiva stimata era infine di 200 kt, circa quattordici volte più potenti della bomba sganciata su Hiroshima.

Diciassette anni dopo il

primo volo di quel missile, è ragionevole presumere che Israele abbia costantemente ottimizzato la tecnologia ed incrementato il raggio degli asset Slcm, cosi da colpire diversi bersagli da posizioni relativamente sicure.

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