Tensione alle stelle fra Joe Biden e Vladimir Putin. Gli Stati Uniti, proprio come nel 2016, accusano la Federazione Russa di aver provato a interferire nel processo elettorale americano, intervenendo a favore dell'ex Presidente Usa Donald Trump. La comunità dell'intelligence ha pubblicato martedì un rapporto declassificato che elenca tutti i tentativi stranieri di influenzare le elezioni del 2020 - e mette in evidenza come i principali avversari degli Usa, come Russia e Iran, considerino le elezioni statunitensi delle "opportunità" per sostenere la loro agenda politica. Come sottolinea Vox, il documento di 15 pagine del National Intelligence Council, che è una versione pubblica di un rapporto riservato, afferma tuttavia che nessuna nazione ha in realtà provato concretamente ad alterare il risultato elettorale. In altre parole, il processo elettorale stesso non è stato compromesso.
Biden choc: "Putin assassino"
Nonostante questo, la reazione di Joe Biden è durissima e il presidente assicura, in un'intervista rilasciata a Good Morning America, che il presidente russo Vladimir Putin "pagherà un prezzo" per aver cercato di interferire nelle elezioni americane. Nella medesima intervista, Biden ha dichiarato di aver avvertito Putin di una potenziale risposta alle interferenze elettorali durante una telefonata tra i due leader alla fine di gennaio. "Abbiamo avuto un lungo colloquio, lo conosco relativamente bene - ha detto Biden - e la nostra conversazione è iniziata così: 'io ti conosco e tu mi conosci, se stabilisco che questo è successo, allora preparati". Ma il presidente eletto è andato oltre, lasciandosi andare a un'accusa choc nei confronti dell'omologo russo: Biden, infatti, alla domanda dell'intervistatore, ha dichiarato di credere che Putin sia un "assassino", salvo poi tentare di correggere il tiro e sottolineare che, comunque, i due Paesi possono "lavorare insieme nell'interesse comune".
Indignazione a Mosca per le parole choc di Biden
Il Cremlino reagisce alle dichiarazioni choc di Joe Biden. Il Presidente della Duma di Stato, Vyacheslav Volodin, ha sottolineato che le parole del presidente Usa costituisciono "un attacco alla Russia". Secondo Andrej Klimov, presidente della commissione del Consiglio della Federazione per la protezione della sovranità statale, riporta l'agenzia Nova, le dichiatazioni di Biden rappresentano una prosecuzione della politica "russofobica" della Casa Bianca. "Biden, quando venne in visita in Russia in qualità di vicepresidente, espresse delle opinioni in merito a chi dovrebbe essere il leader del Paese. Gli fu spiegato molto chiaramente che la Russia non è uno degli Stati Usa, o addirittura un membro della Nato", ha dichiarato Klimov. Il senatore russo ha anche ricordato che Biden "è direttamente collegato al colpo di Stato in Ucraina e ad una serie di altre vicende". Come nota Doug Bandow su the American Conservative, nonostante l'ascesa di Pechino e la dissoluzione dell'Unione Sovietica, Mosca continua a essere l'eterno nemico di Washington.
E Mosca richiama l'ambasciatore
Il Cremlino reagisce immediatamente alle parole di Joe Biden e richiama a Mosca l'ambasciatore russo a Washington, Anatoly Antonov, per consultazioni e per analizzare "cosa fare e come muoversi nel contesto delle relazioni con gli Stati Uniti".
A riferirlo è la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, citata da Interfax. Il Cremlino, secondo quanto riportato dall'agenzia Tass, ha bollato come "infondate" le accuse di ingerenza nelle elezioni americane mosse da Washington.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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