Il senatore repubblicano John McCain, già candidato presidente alle elezioni del 2008 e considerato uno dei grandi vecchi della politica americana, ha scelto di interrompere definitivamente le cure per il cancro al cervello contro cui stava lottando dal luglio dello scorso anno, dopo aver preso coscienza dello stadio ormai terminale a cui è giunta la malattia. A rendere pubblica la decisione è una nota ufficiale della famiglia, condivisa su Twitter dalla figlia Meghan che ha in seguito commentato: "La nostra famiglia è profondamente grata per tutto l'amore e la generosità che ci avete mostrato nel corso di quest'ultimo anno. Grazie per il vostro continuo supporto e per le vostre preghiere. Non avremmo potuto farcela senza di voi, ci avete dato la forza di andare avanti". Nella nota vengono inoltre specificate le ragioni della scelta del senatore di non proseguire con le cure. Si legge infatti: "Il progresso della malattia e l’inesorabile avanzare dell’età rendono il loro verdetto. Con la sua consueta forza di volontà, ha adesso scelto di interrompere le cure mediche".
My family is deeply appreciative of all the love and generosity you have shown us during this past year. Thank you for all your continued support and prayers. We could not have made it this far without you - you've given us strength to carry on. pic.twitter.com/KuAQSASoa7
— Meghan McCain (@MeghanMcCain) 24 agosto 2018
La stessa Meghan McCain si era detta fiduciosa lo scorso anno, ricordando come il padre avesse già in passato sconfitto un melanoma, per il quale nel 2000 aveva subito un'operazione che gli aveva lasciato una vistosa cicatrice sul volto. Questa volta però la diagnosi, avvenuta casualmente subito dopo un intervento di rimozione di un coagulo di sangue sopra l'occhio sinistro, faceva riferimento ad un glioblastoma, una forma di cancro al cervello molto comune ma anche molto aggressiva, che tende ad opporre resistenza ai trattamenti di chemioterapia e radioterapia e che difficilmente regredisce fino alla totale remissione. Nonostante ciò McCain, che compirà 82 anni il prossimo 29 agosto, ha deciso fin da subito di rendere pubblica la sua malattia, continuando ad essere membro attivo e determinante nella politica del paese. In questi ultimi anni si è infatti reso noto come uno dei più strenui oppositori del presidente Donald Trump all'interno dello stesso Partito Repubblicano, al punto da dichiarare di non volerlo presente ai suoi funerali.
McCain infatti non ha mai risparmiato critiche all'ex tychoon, sia per le sue azioni di avvicinamento alla Russia di Vladimir Putin - lo scorso mese aveva descritto l'incontro tra i due capi di stato avvenuto ad Helsinki come: "Una delle esibizioni più vergognose di un presidente americano da che io ho memoria" - che per il suo atteggiamento spavaldo nei confronti della politica, esprimendo più volte sincere preoccupazioni sulla pericolosità delle sue dichiarazioni disinformate in merito a questioni di sicurezza nazionale. Nel luglio 2017 inoltre è stato proprio anche grazie al voto del senatore repubblicano, distaccandosi dalla maggioranza del suo partito, che venne bloccata la procedura di smantellamento della cosiddetta Obamacare, la riforma sanitaria varata da Barack Obama nel 2010 e fortemente osteggiata da Trump sin dai tempi della campagna elettorale.
Un astio, politico e personale, che è stato spesso ricambiato da Trump anche facendo leva su una delle pagine più dolorose della vita di John McCain, cioè quella della sua prigionia durante la Guerra in Vietnam. Durante la campagna presidenziale del 2016 infatti, Trump si espresse in questo modo nel confronti del senatore, colpevole di aver definito i sostenitori di The Donald come dei pazzi: "Lui mi ha insultato, e ha insultato tutte le persone in questa stanza. Lui è un eroe di guerra perché è stato catturato, ma io preferisco le persone che non si fanno catturare. Sarà anche un eroe di guerra, ma ha appena detto delle cose veramente cattive nei confronti di numerose persone".
Dopo l'ultima sua apparizione in pubblico a Washington nel dicembre 2017, McCain ha deciso di ritirarsi nel suo ranch in Arizona circondato dai suoi cari, specificando tuttavia la sua intenzione di rimanere in carica come senatore - ruolo che ricopre ininterrottamente dal 1987 - fino al giorno della sua morte.
A quel punto toccherà al governatore dell'Arizona Doug Ducey nominare un successore che ricopra il mandato di McCain fino alla scadenza naturale nel 2020. Scelta che alcuni credono potrebbe ricadere su Cindy McCain, la moglie del senatore, considerata però eccessivamente moderata e che renderebbe quindi poco coesa la maggioranza repubblicana al senato, ormai sempre più allineata sulle intransigenti posizioni del presidente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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