"Sono diventata bulimica dopo il fidanzamento con Carlo": il dramma di Lady Diana

Per buona parte della sua vita adulta Lady Diana lottò contro il male oscuro della bulimia, una conseguenza della sua vita matrimoniale travagliata

"Sono diventata bulimica dopo il fidanzamento con Carlo": il dramma di Lady Diana

Lady Diana si è sempre esposta in prima persona per gli altri, cercando di aiutare le persone sofferenti. Questo non fa di lei una santa, ma una donna profondamente calata nella sua umanità, che provava empatia, che riusciva a mettersi nei panni del prossimo. La principessa aveva maturato questa sensibilità perché lei in prima persona aveva provato diverse sfumature di dolore nella sua vita. Lei stessa era stata malata. La bulimia, infatti, era stata una sgradita compagna quotidiana nei momenti più difficili del suo matrimonio.

Una lotta impari

Nel libro di Andrew Morton, “Diana, la vera storia nelle sue parole” (1992), la principessa del Galles confessò: “Ho cominciato a soffrire di bulimia una settimana dopo il fidanzamento e ci sarebbero voluti quasi dieci anni per guarire”. Lady D. era consapevole del fatto che la sua malattia fosse un vortice in cui era stata risucchiata e dal quale non si esce facilmente, né in poco tempo. Continuò: “Mio marito mi ha messo una mano sul punto vita e mi ha detto: ‘Siamo un po’ ingrassati qui, eh?’ e quelle parole hanno fatto scattare qualcosa dentro me. E poi c’era la questione di Camilla”.

Proviamo a immaginare una ragazza di neanche 20 anni, solo in una corte che magari non le è ostile, ma di cui ancora non ha imparato a conoscere tutte le dinamiche. Se a questo aggiungiamo un carattere molto emotivo, qualunque affermazione, anche quella, forse un po’ indelicata ma di certo non cattiva, del principe Carlo, può destabilizzare una personalità già fragile.

Il People riporta alcune delle frasi pronunciate in diverse interviste dalla stilista dell’abito da sposa di Lady Diana, Elizabeth Emanuel, la quale ricordò il dimagrimento eccessivo della principessa prima del matrimonio, spiegando: “Molte spose perdono peso. Così non ci preoccupammo che accadesse anche a lei. Era fantastica. Durante le prime prove del vestito il suo punto vita misurava fra i 65 e i 67 centimetri. Nel luglio 1981 era calato a 57”.

In quell’oscillazione di peso c’era una sofferenza profonda, che Lady Diana non esprimeva a parole, forse temendo di essere giudicata. Nel 1993, su Vanity Fair, Anthony Holden scrisse: “La bulimia nervosa, il disordine alimentare di cui Diana aveva iniziato a soffrire nel suo primo anno come principessa del Galles non era (come insinuavano gli amici di Carlo) una malattia che ha mandato in rovina un matrimonio. È stata una malattia provocata da un matrimonio in rovina”.

“Una malattia provocata da un matrimonio in rovina”

Cosa spinge una persona a farsi del male, per giunta attraverso il cibo, che è vita. Su questo psicologi e studiosi hanno scritto valanghe di libri. La questione è complicata. Nel caso di Lady Diana sono entrati in gioco molti fattori, come abbiamo visto, dalla solitudine al sogno d’amore infranto. La principessa affrontò l’argomento in pubblico, per la prima volta, durante l’intervista alla BBC del 1995. Proprio l’intervista che le sarebbe stata estorta dal giornalista Martin Bashir con l’inganno.

Diana ammise: “Ho sofferto di bulimia per alcuni anni. È una malattia che tieni nascosta, che infliggi a te stesso perché la tua autostima è al minimo, perché pensi di non valere nulla. Ti riempi lo stomaco 4, 5 volte al giorno…ma è solo temporaneo. Poi ti viene il disgusto a vedere il tuo stomaco così gonfio e allora te ne liberi”. Bashir le chiese se avesse mai rivelato a qualcuno della royal family tutti questi problemi. Diana rispose: “…Quando soffri di bulimia ti vergogni profondamente di te stesso, arrivi a odiarti e la gente pensa che tu stia sprecando del cibo, quindi non be parli con nessuno. Il problema della bulimia è che il tuo peso resta sempre lo stesso, mentre con l’anoressia dimagrisci visibilmente. E quindi puoi fingere. Non c’è nessuna evidenza”. Per Lady Diana la bulimia era “il mio sistema di fuga e, a quel tempo, con me funzionava”.

Diana ebbe il coraggio di parlare della bulimia, ma anche di uscirne con una dieta particolare, subito dopo il divorzio. Il suo ex chef. Darren McGrady raccontò a Hello: “Quando arrivai a Kensington Palace la principessa aveva già affrontato la bulimia e ne parlava con la speranza che anche le altre persone lo facessero”.

Per tenersi in forma mangiava, per esempio, molte verdure e pochissima carne, peperoni ripieni di zucchine (il suo piatto preferito), funghi, riso, mozzarella, parmigiano, zuppa di barbabietole cucinata secondo una ricetta ucraina, accompagnati da una rigorosa attività fisica. Lady Diana diede l’esempio, dimostrando che le fragilità possono diventare punti di forza. Lei era una donna fragile, sì, non debole.

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