Il capo dei servizi di intelligence tedeschi Hans-Georg Maassen non esclude la possibilità che tra i migranti che arrivano in Europa e in Germania si possano nascondere terroristi dell’Isis. Lo riporta il network di informazione tedesco Deutsche Welle, che cita un’intervista rilasciata proprio dal capo dell’Ufficio Federale per la Protezione della Costituzione al canale televisivo tedesco ZDF. Nell’intervista Maassen ha affermato che gli attentati di Parigi hanno mostrato chiaramente che l’Isis “invia deliberatamente i propri terroristi tra i rifugiati” e che questo “è un fatto con cui la polizia deve fare i conti”.
Le dichiarazioni del capo dei servizi di sicurezza di Berlino arrivano qualche giorno dopo una vasta operazione anti-terrorismo in diverse località del Paese, che ha consentito di sventare gli attentati con cui alcuni algerini sospettati di essere affiliati allo Stato Islamico avevano programmato di colpire la capitale Berlino, secondo le indiscrezioni, nei luoghi simbolo di Alexander Platz e Check Point Charlie. L’operazione ha portato all’arresto di almeno tre presunti terroristi, che secondo le forze di sicurezza tedesche avrebbero legami con il Califfato in Siria. Due dei quali allogiavano in una struttura per rifugiati, nella città di Attendorn, nell’ovest della Germania, dove sono stati arrestati dai poliziotti tedeschi.
Maassen ha inoltre continuato dicendo che ci sono “prove concrete che in Germania ci sono persone pronte a commettere attentati”, anche se il capo dell’ufficio che si occupa di garantire la sicurezza federale non ha specificato se la minaccia sia imminente o lontana nel tempo. Con l’operazione anti-terrorismo condotta a Berlino, e nelle regioni della Bassa Sassonia e Nord Reno-Westfalia, conclusasi con l’arresto degli algerini con presunti legami con l’Isis, il grado di intensità della minaccia risulta essere diminuito, sempre secondo le dichiarazioni di Maassen.
Il ministro degli Interni di Berlino, Thomas de Maiziere, già nell’ottobre del 2015 aveva anche lui messo in guardia dalla possibile infiltrazione dei miliziani di Isis tra i richiedenti asilo diretti in Germania e in Europa.
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