Si fanno sempre più tesi i rapporti all'interno dell'Unione Europea, dove anche una singola frase fuori posto può portare a gravi conseguenze diplomatiche. È di quest'oggi infatti la notizia che il presidente francese Emmanuel Macron ha ufficializzato, tramite la Gazzetta Ufficiale, la sostituzione dell'ambasciatore di Francia in Ungheria Eric Fournier, colpevole di aver mostrato apprezzamento per le politiche del governo conservatore del premier Viktor Orbán, in particolare per le sue azioni nei confronti della questione dei migranti. In una nota confidenziale datata 18 giugno e scoperta dalla rivista di giornalismo investigativo Mediapart - già famosa per lo scoop dei presunti finanziamenti russi al Front National - l'ormai ex ambasciatore aveva duramente criticato la stampa francese ed anglosassone, rea secondo lui di diffondere "Orbánofobia" e di accusare il governo ungherese di antisemitismo al solo scopo di distogliere l'attenzione dal vero antisemitismo moderno, quello dei musulmani di Francia e Germania. Fournier aggiunge anche che il paese magiaro dovrebbe essere preso come modello per quanto riguarda la gestione dei flussi migratori e che quella dell'Ungheria antisemita sarebbe solo una fantasia partorita dai giornalisti stranieri.
Una vicenda spinosa che nel frattempo è giunta anche all'ultimo vertice del Consiglio d'Europa svoltosi lo scorso 29 giugno, dove durante una conferenza stampa è stata posta al presidente Macron la seguente domanda: "Possiamo rappresentare la Francia in Ungheria e allo stesso tempo parlare come il primo ministro del paese, Viktor Orbán?", alla quale il premier francese ha in seguito risposto: "La nota redatta dal signor Fournier non corrisponde alla posizione ufficiale della Francia. Se però mi venissero fornite prove che le suddette affermazioni sono state rese pubbliche dall'ambasciatore, esso verrebbe subito revocato dal suo incarico". Decisione che non ha fatto tempo a tardare, anche a causa del gran polverone sollevato dalla notizia, e che contribuisce ad incrinare ancora di più i già fragili rapporti tra l'europeista Francia e la sovranista Ungheria. Fournier sarà quindi sostituito dalla diplomatica Pascale Andreani, già rappresentante francese presso la Nato e l'Ocse nonché portavoce del ministero degli Affari esteri. A lei sarà affidato il difficile compito di gestire l'ingombrante premier ungherese, già sotto tiro di altri ambasciatori di stanza a Budapest, come quelli di Canada e Svezia, che lo hanno più volte accusato pubblicamente di violare numerose libertà civili nel paese attraverso il suo governo.
Tuttavia Fournier - che iniziò la carriera al ministero degli Esteri nel 1987 ed era a capo dell'ambasciata in Ungheria dal 2015 - non è nuovo a questo genere di atteggiamenti, poco ortodossi e rischiosi per un diplomatico di lungo corso come lui. Nel periodo in cui era ambasciatore francese in Georgia, dal 2007 al 2011, aveva già dato prova del suo carattere impetuoso, tanto che il presidente georgiano Mikhail Saakashvili lo soprannominò scherzosamente "L'ambasciatore più pazzo di Tbilisi.
Negli stessi anni intrattenne anche un'amicizia molto criticata con il miliardario Bidzina Ivanichvili, a cui Fournier concesse la cittadinanza francese e che nel 2012 divenne primo ministro della Georgia. Dopo l'episodio ungherese Fournier verrà destinato ad altri incarichi, rimanendo comunque all'interno del corpo diplomatico francese.
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