L'America di Obama senza una strategia

Il fallimento della diplomazia. Kerry si offre ancora per mediare, ma non si sa con chi

L'America di Obama senza una strategia

L'annuncio di una tregua tra Hamas e Israele - durata poi poche ore - è arrivato lunedì sera dal Cairo prima dell'atteso arrivo di John Kerry. Il segretario di Stato americano ha detto ieri da Vienna, dove si trovava per i colloqui sul nucleare iraniano, che l'America vuole dare tempo al piano egiziano per un cessate il fuoco tra le parti, ma «di essere pronto a volare di nuovo nella regione nei prossimi giorni se necessario» e se i progetti del Cairo «non funzionassero». Kerry ha condannato lo «sfacciato» lancio di razzi da parte di Hamas nonostante i tentativi di cessate il fuoco e sostenuto il diritto a difendersi d'Israele.

Sono bastate poche ore ieri per capire che il piano proposto dallo staff del presidente egiziano AbdelFattah Al Sisi non sarebbe sopravvissuto alla giornata. Israele ha infatti accettato subito il cessate il fuoco, partito alle nove del mattino, non il movimento islamista Hamas a Gaza: il gruppo ha continuato a sparare razzi sul sud e sul centro d'Israele. Alle tre del pomeriggio il portavoce dell'esercito israeliano ha annunciato la ripresa dei raid dell'aviazione. Il segretario Kerry, che ha ottenuto da poco un successo diplomatico in Afghanistan, dove ha convinto i due candidati presidenziali al ballottaggio ad accettare le operazioni delle Nazioni Unite sul riconteggio di 80mila schede dopo le reciproche accuse di brogli, è reduce però in Medio Oriente dal fallimento di mesi di sforzi per portare allo stesso tavolo israeliani e palestinesi. Anche per questo, nelle tese ore di conflitto, gli Stati Uniti sembrano agire con cautela per non tornare a essere protagonisti di un mancato accordo, di una firma su una tregua fallimentare, muovendosi in una regione in cui da mesi la loro azione diplomatica è scarsamente efficace.

L'Amministrazione Obama, che nel 2012 aveva contribuito - con la presenza dell'allora segretario di Stato Hillary Clinton al Cairo - al cessate il fuoco mediato dall'ex rais egiziano Mohammed Morsi, agisce per ora dalle retrovie diplomatiche, nell'incertezza e nell'impossibilità di trovare un solido negoziatore. Ha provato con la debole Autorità palestinese di Abu Mazen in Cisgiordania, il Qatar - unico governo oggi con credibili contatti con Hamas - una Turchia distratta dagli eventi sul fronte iracheno, e il Cairo.

Gli Stati Uniti sanno però che questa volta l'alleato egiziano non ha né la stessa volontà né le stesse carte del 2012, quando al Cairo sedeva un presidente di quei Fratelli musulmani di cui Hamas è una costola. Il raìs Al Sisi vede invece nel movimento palestinese un alleato scomodo (e geograficamente troppo vicino) di quella Fratellanza messa fuorilegge al Cairo dopo la deposizione forzata di Morsi nel luglio 2013.

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