L'Europa ora ha paura. Nella mappa mondiale dei contagi il vecchio continente è una macchia rosso scuro in mezzo a colori assai più stinti. L'Italia, con un'incidenza di 256 contagi ogni 100mila abitanti, è tra i Paesi più sicuri. Ma quasi ovunque - anche a causa dell'avvento della variante omicron - sono messi molto peggio: la Danimarca è addirittura a 1.005, tre Paesi superano i 700 (Svizzera, Repubblica Ceca e Slovacchia) tre i 600 (Regno Unito, Norvegia, Paesi Bassi), quattro i 500 (Francia, Belgio, Irlanda e Croazia), tre i 400 (Lussemburgo, Lituania e Slovenia), otto i 300 (Germania, Spagna, Portogallo, Grecia, Polonia, Ungheria, Cipro e Islanda). In molti Paesi i picchi attuali non sono stati raggiunti nemmeno nelle precedenti ondate. E si corre ai ripari.
Stretta in vista nel Regno Unito, dove la media mobile giornaliera dei contagi nell'ultima settimana è stata superiore ai 67mila casi, e dove il premier Boris Johnson sta valutando, sulla base delle indicazioni degli esperti, un piano C fatto di varie opzioni a scalare: si va da una serie di restrizioni fino a un vero e proprio lockdown. Secondo il Financial Times potrebbero essere vietati gli incontri al chiuso tranne che per motivi di lavoro e limitati i servizi all'aperto per pub e ristoranti nelle due settimane successive al Natale.
Un nuovo lockdown è invece realtà neI Paesi Bassi, annunciato ieri sera dal premier Mark Rutte nel corso di una concitata conferenza stampa, seguendo le raccomandazioni del team nazionale di gestione delle epidemie. Saranno chiusi ristoranti, bar, cinema, teatri e negozi non essenziali, un passo avanti rispetto alle misure già in vigore dal 28 novembre (e prorogate all'inizio di questa settimana) che prevedono lo stop a tutti i servizi non essenziali tra le 17 e le 5.
Preoccupati anche i vicini belgi, malgrado il calo di alcuni indicatori (contagi -29 per cento, decessi -8 per cento). La stampa non fa che diffondere consigli in vista delle imminenti feste. Secondo il portavoce interfederale Covid-19, Yves Van Laethem, la prima regola è quella di «non presentarsi a una festa se si sta male» mentre se non si hanno sintomi bisognerebbe fare un auto-test il giorno stesso di un ritrovo sociale. Bisognerebbe poi limitare i contatti a un massimo di cinque-sei persone e utilizzare le mascherine in momenti di raggruppamento e in presenza di persone fragili.
E mentre da domani l'Austria chiude le porte a chi non ha ricevuto la terza dose del vaccino (per chi è vaccinato ma non ha il booster o per i guariti servirà un tampone pcr negativo non più vecchio di 72 ore, per gli altri una quarantena di dieci giorni che potrà essere interrotta al quinto con un pcr negativo), in Francia il comitato scientifico per l'emergenza Covid invita il governo di Parigi a introdurre «restrizioni significative» in occasione del Capodanno, come, «se del caso, limitazione delle attività collettive o coprifuoco», si legge in una nota. Ieri il municipio di Parigi ha annunciato la cancellazione dei fuochi d'artificio e dei concerti previsti sugli Champs-Elysées la sera del 31 dicembre.
In Germania quarantena obbligatoria ai viaggiatori non vaccinati provenienti da Francia, Danimarca, Norvegia, Libano e Andorra, in Svizzera da domani solo le persone vaccinate o guarite potranno accedere all'interno di ristoranti, siti culturali e strutture sportive0, nonché agli eventi al
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