Dall’università di San Andrews arriva una nuova teoria sull’evoluzione della razza umana: i primi Homo Sapiens furono costretti a lasciare l’Africa da una devastante sequenza di catastrofi naturali causate da una devastante eruzione vulcanica nell’area dell’attuale Etiopia.
La teoria elaborata da William Hutchinson, che ha perfezionato gli studi nella prestigiosa università di Oxford, trova elementi che sembrano confermarla. Perché, stando agli studi geologici, nel lasso di tempo che va dai 320 fino ai 170mila anni fa, l’area in questione venne sconvolta da importanti eventi di natura vulcanica. In particolare, sul banco degli “imputati” sono finiti due vulcani, l’Alutu e il Corbetti che si trovano in corrispondenza della faglia dell’Africa Orientale che taglia a metà l’attuale Etiopia. Secondo i dati raccolti dall’équipe di Hutchinson, in quel periodo l’attività vulcanica nell’area sarebbe stata di almeno cinque volte a quella registratasi negli ultimi millenni e che fenomeni devastanti, paragonabili alla disastrosa eruzione del Krakatoa in Indonesia (che nel 1883 distrusse i due terzi dell’isola generando un potentissimo tsunami che uccise 36mila persone) sarebbero state (quasi) all’ordine del giorno.
La trasformazione dell’ambiente, secondo Hutchinson, avrebbe spinto i primi Sapiens a lasciare i loro insediamenti per scappare verso nord. Stando a quanto lo studioso riferisce al Mail, i detriti espulsi dai vulcani finirono per inaridire l’area in cui, circa 200mila anni fa, i Sapiens si erano istallati. Costringendoli alla fuga.
L’ipotesi fa a legarsi con quella
dell’Out of Africa, la teoria attualmente condivisa dalla maggior parte degli accademici, secondo cui il Continente Nero sarebbe stata la culla dell’umanità e centro di irradiamento della specie umana in tutto il pianeta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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