Il cerchio si è chiuso. La grande parabola della luccicanza inventata da Stephen King si è chiusa dov'era inziata, allo Stanley Hotel, tra le Montagne Rocciose del Colorado. Tra i corridoi deserti di quel resort lo scrittore del Maine ha preso ispitazione per il romanzo Shining, portato sul grande schermo da Stanley Kubrick. Verso la fine del film, in una delle scena più famose, si vede l'impazzito Jack Torrance inseguire moglie e figlio con un ascia tra i filari di un labirinto. Oggi è possibile visitare quel labirinto grazie all'intuizione del proprietario del Stanley Hotel.
"I clienti vogliono provare questa esperienza e poi raccontarla agli amici. Chi sono io per mettermi di mezzo al loro progetto?" giustifica così la creazione del labirinto John W. Cullen, proprietario della struttura, intervistato dal New York Times. Per questo motivo Cullen ha indetto un concorso tra architetti. Su oltre 300 candidature ha vinto la newyorkese, Mairim Dallaryan Standing: "Sono rimasta sveglia ogni giorno fino a l'una di notte per progettare e disegnare il progetto e per farlo funzionare matematicamente".
In realtà il labirinto non è una copia fedele di quello ricostruito in un campo d'aviazione in Gran Bretagna. Mentre quello del film aveva pareti altre oltre 3 metri, quello ricostruito in Colorado non supera il metro di altezza, questo per paura che i bambini potessero perdersi.
Da quando John Cullen ha acquistato la struttura, il marketing dell'Hotel si è concentrato sui fenomeni paranormali che infestano il resort, dai tour guidati alla
ricerca di fantasmi fino alle investigazioni paranormali. Ma non c'è solo il mistero allo Stanley. "Qui si può visitare anche Rocky Mountain National Park, il nostro gioiello, la nostra fortezza economica" puntualizza Cullen.
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