Libano: cambio di comando della missione Unifil

Il comando passa dal generale Paolo Serra al generale Luciano Portolano. E questo è motivo d'orgoglio per l'Italia: non era mai accaduto che un italiano subentrasse a un altro italiano nella carica di Force Commander

Libano: cambio di comando della missione Unifil

Oggi per il contingente Unifil è una giornata particolare, soprattutto per gli italiani, circa 1100 militari dell'Operazione Leonte 16. Alla presenza del ministro della Difesa Roberta Pinotti alle 18 ora locale si è svolta la cerimonia di passaggio delle consegne della missione Unifil (oltre 12.000 peacekeepers in rappresentanza di 37 nazioni) su mandato Onu in Libano. Il comando passa dal generale Paolo Serra al generale Luciano Portolano. E questo è motivo d'orgoglio non solo per l'Esercito. Infatti non era mai accaduto che un italiano subentrasse a un altro italiano nella carica di Force Commander. Al di là delle solite pressioni dei vari stati che, dato il prestigio, il potere e il valore internazionale del ruolo, hanno cercato di piazzare un esponente del loro paese, a chiedere con fermezza che fosse ancora un italiano a gestire la situazione nel Paese di Cedri sono state le parti in causa: israeliani e libanesi. Un riconoscimento delle nostre capacità di mediazione e di problem solving nel far rispettare la risoluzione Onu 1701 con la quale si prevedeva la cessazione delle ostilità nel conflitto tra Israele e milizie sciite libanesi di Hezbollah.

Ieri i due generali italiani sono andati a Beirut a incontrare le massime autorità politiche e militari del Libano: da Nabih Berri, presidente del Parlamento libanese, al Primo ministro Tammam Salam, dal Comandante delle Forze Armate libanesi, Generale Jean Kahwagi al Capo della General Directorate of General Security, Major General Abbas Ibrahim.

Oggi, per essere presente il nostro ministro della difesa ha fatto un vero e proprio blitz. Proveniente da Beirut è atterrato con l'elicottero a Italair (sopra Naqura), qui ha tenuto un brevissimo discorso ai militari della base, schierati all'interno di un hangar, ricordando l'importanza del nostro impegno.

Il ministro Pinotti si è detta molto soddisfatta della gestione della situazione in Libano e il fatto che il paese sia abbastanza tranquillo nonostante quello che sta succedendo nella regione è la dimostrazione che abbiamo lavorato bene e che abbiamo costruito delle solide basi per mantenere la pace nella regione. Per quanto riguarda gli altri impegni all'estero, dopo aver incassato il rifinanziamento di tutte le missioni per il secondo semestre, ha parlato di una possibilità concreta di un nostro impegno in Libia con lo scopo di addestrare l'esercito del Paese. Attualmente la situazione è ancora complessa ma sono giunte parecchie richieste per un nostro intervento da varie componenti politiche del Paese.

Il ministro ha affermato che se ci saranno le condizioni e l'accordo con i nostri alleati è nostro interesse intervenire per normalizzare la situazione, ricordando che dalla Libia partono il 97% dei barconi carichi di profughi che poi arrivano sulle nostre coste.

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